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Il fatto

Quei 20 metri della discordia in attesa di un cantiere che non arriva

La lettera del presidente della 5 Crescimanno nell'area dove sono partiti i fondi Pnrr

Quei 20 metri della discordia in attesa di un cantiere che non arriva

Quei 20 metri della discordia in attesa di un cantiere che non arriva

Venti metri della discordia in attesa di un cantiere. Siamo in via Viterbo, da piazza Villari a via Cesalpino dove il presidente della Circoscrizione 5, Enrico Crescimanno, ha inviato una lettera all'assessore Francesco Tresso riguardo a una questione sollevata dalla consigliera circoscrizionale Cinzia Redavid, relativa ai lavori stradali in corso su via Viterbo, da piazza Villari a via Cesalpino.

Da circa due settimane sono iniziati i lavori di ripristino dei marciapiedi e dell’asfalto, collegati alla realizzazione della nuova biblioteca al civico 169, finanziata con i fondi del Pnrr.

 «Specificatamente - si legge nella missiva di Crescimanno - il tratto di marciapiede tra i numeri 154 e 156, già malandato e privo di muretto di contenimento in confine con un terreno privato, era stato provvisoriamente protetto circa due anni fa con una rete di sicurezza, grazie agli interventi della consigliera Redavid. Durante l'installazione della rete, gli uffici tecnici avevano imposto al proprietario del terreno di costruire un muro di cinta; tuttavia, nonostante siano passati due anni, il muro non è stato ancora edificato e il proprietario non è stato ulteriormente contattato».

 «Attualmente - prosegue Crescimanno - nonostante il proseguimento dei lavori, i tecnici comunali intendono restaurare solo circa 50 cm di marciapiede, lasciando la rete come misura provvisoria. Ciò comporterà che, nonostante la ristrutturazione complessiva della via, un segmento di circa 20 metri di marciapiede rimarrà in condizioni inadeguate, impattando negativamente sull'estetica e sulla funzionalità della strada».

Come spiega Crescimanno nella lettera, subito dopo l'avvio dei lavori, la consigliera Redavid ha contattato i tecnici comunali per "discutere della situazione e chiedere perché i lavori siano iniziati senza un appropriato sopralluogo, che avrebbe potuto rivelare la necessità di contattare nuovamente il proprietario del terreno confinante e procedere con le dovute misure".

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