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IL CASO

La metro chiude d'estate. Ci è costata quasi 2 miliardi e ora servono più treni

Parla Infra To. «Con un investimento di 150 milioni di euro compriamo altri 12 treni da inserire lungo la linea»

Metropolitana di Torino

Metropolitana di Torino

Finita, secondo progetto, la linea uno della metropolitana di Torino avrà uno sviluppo complessivo di 18,4 chilometri e 27 stazioni. Costo totale: un miliardo e 920 milioni di euro. I lavori sono iniziati nel 2000, ormai 24 anni fa e, per vedere entrare in servizio il prolungamento fino a Cascine Vica si dovrà attendere fino all'inizio del 2026. La linea consta attualmente di 15 chilometri e 23 stazioni in esercizio. I restanti 3,4 chilometri (e le quattro stazioni annesse) sono in fase di realizzazione. Ultimati i prolungamenti poi preoccupa la gestione dei treni in circolazione. «Con il prolungamento della linea uno e il ritorno alle frequenze pre Covid è necessario prevedere l’inserimento di nuovi treni» va dritto al punto il presidente di Infra.To e commissario straordinario per la metro 2 Bernardino Chiaia.



Da un lato, pesa la necessità di manutenzioni frequenti per i treni che viaggiano sulla linea. «Si tratta di mezzi che hanno oltre 20 anni e richiedono interventi di manutenzione» spiega ancora Chiaia. Per questa ragione, nel 2021 la precedente amministrazione di Infra.To ha stilato un accordo con la compagnia francese Alstom per la costruzione di quattro nuovi convogli. Con l’opzione di aggiungerne altri 12 in un secondo momento. L’operazione ha un valore complessivo che si aggira tra i 140-150 milioni di euro. Somma che viene richiesta al Ministero dei Trasporti da parte del Comune nell’ambito di un bando che, tra gli addetti ai lavori, viene chiamato volgarmente “Bando Tpl”. Vale a dire legato al “trasporto pubblico locale”. Le proposte dovranno pervenire al Ministero entro l’autunno, dopodiché starà a Roma fare una valutazione complessiva e dare una rispostaai Comuni. In altre parole: i tempi si allungano e sulla linea restano i 29 treni di “vecchia generazione”. «I convogli attualmente disponibili garantiscono la frequenza del servizio» assicura Chiaia. I problemi si vedranno con l’apertura del prolungamento di Cascine Vica.

In ogni caso, nel 2026, dovrebbero arrivare quanto meno i primi quattro treni già finanziati. «Se va tutto bene un grande disservizio non ci sarà - rassicura il presidente di Infra.To -. Gtt deve fare un piano di gestione intelligente per organizzare le parti a maggior carico del servizio».

Chiusura estiva 
Nel frattempo, dal 3 agosto al primo settembre la metropolitana chiude. Durante il periodo di interruzione sarà attivo un servizio di autobus sostitutivo «dimensionato per rispondere efficacemente alle esigenze di mobilità dei passeggeri» fanno sapere dal Gruppo torinese trasporti. «Gli interventi in corso rappresentano un investimento cruciale per il futuro della nostra città, poiché garantiranno una mobilità urbana più efficiente e all’avanguardia» spiega l’amministratore delegato di Gtt Serena Lancione. «Abbiamo lavorato intensamente per ridurre al minimo i disagi - prosegue -, offrendo un servizio di bus sostitutivo efficiente e capillare. I benefici a lungo termine di questi lavori saranno evidenti, rendendo la nuova metropolitana di Torino un punto di riferimento ancora più importante per la mobilità cittadina».


Nel dettaglio, il servizio di autobus sostitutivo (M1S) sarà gestito con mezzi ad alta capienza, di nuova generazione, con una frequenza media di otto nove minuti in orario diurno. La linea effettuerà tutte le fermate in corrispondenza delle stazioni della metropolitana identificabili attraverso gli appositi cartelli informativi, esplicitati anche in inglese. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito gtt.to.it. «Si poteva evitare la sospensione?» domandano ripetutamente gli utenti. «Si tratta di interventi che, per ragioni di sicurezza e di tempi di esecuzione non sono eseguibili nella sola sospensione notturna e non possono essere realizzati con la linea in esercizio» fanno sapere ancora dall’azienda di trasporto pubblico locale. 

Le opposizioni all'attacco: «Disagi per torinesi e turisti»
Da un lato i turisti che (si spera) sceglieranno di visitare Torino anche nel mese di agosto; dall’altro, i tanti torinesi che non andranno in ferie e restando in città per lavoro avranno necessità di spostarsi. Per il secondo anno consecutivo, la metropolitana chiude i battenti per il mese d’agosto e le opposizioni in consiglio comunale non perdono l’occasione per attaccare. «È scandaloso» apre le danze il capogruppo dei Cinque Stelle in Sala Rossa Andrea Russi. «Oltre a dare un pessimo servizio ai tanti turisti che scelgono Torino come meta per le proprie vacanze, si creano notevoli disservizi ai tanti cittadini che ad agosto lavorano e a coloro che devono raggiungere la zona ospedali. Mascherano la chiusura con la necessità di fare dei lavori, ma è incapacità gestionale». E poi il colpo di grazia: «Mai vista, in nessuna città al mondo la metro chiusa per ferie. E hanno pure aumentato i biglietti». Non manca di rimarcare i disagi per chi resta in città anche il vice capogruppo di Forza Italia Domenico Garcea. «Siamo alle solite» premette. «È un segnale negativo per Torino e soprattutto per la sua vocazione turistica e di capitale culturale italiana ed Europea». Sulla stessa linea anche il leghista Giuseppe Catizone. «Nessuna contrarietà al miglioramento del servizio della metro, ma non possiamo paragonare il servizio in superficie a quello sottoterra, quale sarà il giudizio dei turisti nei confronti della città?» domanda Catizone.

«Gtt scaricherà nuovamente sul personale viaggiante i sacrifici di turni massacranti straordinario strutturale e impossibilità di far le ferie» aggiunge, parlando della gestione dei turni degli autisti Gtt, già precaria. Sulla questione, risulta scettico anche il capogruppo di Torino Bellissa Pierlucio Firrao. «La metro chiusa ad agosto per il secondo anno non è un buon segnale, che si accompagna a un ritardo nell’apertura delle ultime quattro fermate, che passano dal 2025 al 2026 - spiega -. Il vero problema però è che nessuno sa o ci dice di quale gravità siano i problemi relativi al passaggio da sistema analogico a digitale, che a Lille ha creato otto anni di ritardo e non è ancora stato risolto…». Il dibattito in Sala Rossa prosegue, in attesa di testare la messa in atto (e la qualità) del servizio di bus sostitutivi garantiti da Gtt.

Gtt "bocciata" dalle recensioni degli utenti
Una sola stella per la metropolitana di Torino. Come per un ristorante, i passeggeri hanno dato una valutazione complessiva del servizio metropolitano della città. Il giudizio è impietoso: la metro viene bocciata. «Vergogna» scriveva pochi giorni fa un’infermiera sul sito internet di recensioni Trustpilot. Complice i numerosi disservizi legati alle scale mobili non funzionanti e agli ascensori guasti, il servizio erogato da Gtt non riceve il placet dei passeggeri. «Non ci sono ascensori guasti da mesi» si difendono dall’azienda. «Salvo guasti occasionali» precisano.

«Abbiamo avviato un piano di interventi di manutenzione straordinaria che prevede la revisione completa di tutte le scale mobili e degli ascensori della linea 1» fanno sapere ancora dal Gruppo torinese trasporti. Da giugno 2023 la disponibilità complessiva degli ascensori è risalita dal 94% al 98% e quella delle scale mobili dal 78% al 91%. «Gli ascensori sono dedicati a persone con disabilità, mobilità ridotta, passeggini e carrellini e garantiscono un accesso comodo e sicuro alle stazioni, eliminando le barriere architettoniche e permettendo a tutti di fruire del servizio in autonomia» replicano dal Gruppo.

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