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Cronaca giudizaria
10 Luglio 2024 - 18:15
La Corte d'Assise d'Appello di Torino ha riformulato la condanna per Emirjon Margjini, il 33enne di origine albanese accusato dell'omicidio di Roberto Mottura, architetto di 49 anni. La sentenza, pronunciata oggi, ha ridotto la pena inflitta in primo grado dall'ergastolo a 30 anni di reclusione. Il tragico evento risale alla notte tra l'8 e il 9 giugno 2021, quando Mottura fu ucciso da un colpo di pistola nella sua villa a Piossasco, in provincia di Torino.
Secondo la ricostruzione dei fatti, quella notte un ladro si introdusse nella villa di Mottura con l'intento di commettere un furto. La situazione degenerò rapidamente, culminando con l'uccisione dell'architetto. Margjini, identificato come l'autore del colpo mortale, era stato inizialmente condannato all'ergastolo. Tuttavia, la Corte d'Assise d'Appello ha ritenuto di dover ridurre la pena a 30 anni di reclusione.
Nella stessa sentenza, è stata confermata la condanna a 16 anni di carcere per Lazri Mergim, 26 anni, anche lui di origine albanese. Mergim è stato riconosciuto colpevole di un "reato diverso da quello voluto", avendo svolto il ruolo di 'palo' durante il furto. La sua presenza sul luogo del delitto, sebbene non direttamente coinvolta nell'omicidio, ha contribuito a creare le condizioni che hanno portato alla tragica morte di Mottura.
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