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IL BLITZ

Blitz della Digos nella sede di Casapound

Le perquisizioni all’alba all’interno del circolo Asso di bastoni dove sabato sera è stato aggredito il giornalista torinese Andrea Joly. Dopo il locale perquisite anche alcune abitazioni: gli investigatori, guidati dal dirigente Carlo Ambra, hanno identificato tutti i presunti aggressori

Blitz della Digos all’Asso di bastoni

Il blitz in via Cellini

Blitz all'alba della Digos all'Asso di Bastoni. Dopo l'aggressione al giornalista Andrea Joly, sabato sera, e la denuncia di due persone, dalla Procura è stata disposta una serie di perquisizioni, tra cui la sede dell'Asso di Bastoni in via Cellini 22. 
Lo scenario all’interno dell’Asso è quello di una birreria con le finestre oscurate. Al suo interno ci sono magliette del gruppo musicale “Zerazeroalfa” e diversi libri esposti in una libreria. I tavoli sono di legno scuro. Gadget e accendini. Da un primo controllo non sono  risultati all'interno oggetti come bastoni e mazze. Diversi manifesti sono appesi alle pareti, alcuni recitano scritte come “Credimi, è la tua rabbia che cambierà questo paese” e “La tua amica banca ti tradirà”. Tutti riportano il logo della tartaruga, icona di CasaPound, proprio come si legge nel sito del movimento stesso: “La tartaruga è uno dei pochissimi esseri viventi che ha la fortuna di aver con sé la casa quindi per noi rappresenta al meglio la nostra lotta principale ovvero il diritto alla proprietà della casa e il mutuo sociale”.

Oltre al locale, sono state perquisite anche alcune abitazioni dei militanti. L'operazione ha portato all'identificazione di altri due presunti aggressori, un uomo di 46 anni e uno di 35 che vanno ad aggiungersi ai primi due identificati dalla Digos poco dopo i fatti di sabato sera, un 53enne e un 45enne. Durante l'operazione, sono stati sequestrati indumenti che presumibilmente indossavano nella serata di sabato, in occasione della festa dell’Asso di Bastoni. Gli indumenti sequestrati sarebbero, per l'accusa, gli stessi indossati dal gruppo, sabato e immortalati in almeno tre video dell'aggressione al giornalista.

La notte di sabato, oltre ai due già identificati, ci sarebbero stati altri tesserati che stavano festeggiando il sedicesimo compleanno del locale tra cori, canti e fuochi d’artificio. I festeggiamenti hanno attirato Joly che si è avvicinato e ha cominciato a riprenderli con il suo cellulare.

CasaPound accusa Joly di ricercare una visibilità mediatica: «Non si è qualificato come giornalista, altrimenti non ci sarebbero stati problemi e gli avremmo anche rilasciato delle dichiarazioni. Come mai non ci sono video che mostrano come Andrea Joly sia andato in escandescenza, insultando e spintonando?» replicano da Asso di bastoni. Sull’aggressione e sui video diffusi in rete, divenuti virali in pochissimo tempo, viene sottolineato che «proprio a difesa della libertà di stampa bisogna cercare la verità. Essendo ormai appurato che il giornalista non si è qualificato come tale, come avrebbe fatto qualcuno ad aggredirlo per quello? Cosa c’entra il giornalismo?" proseguono dall’Asso, aggiungendo che i video online sono stati tagliati in due momenti.

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