Cerca

IL REPORTAGE

La "Casa" dove la vita può ricominciare per chi ha trascorso anni dietro le sbarre

Il K11, un tempo albergo frequentato da clienti desiderosi di discrezione, ha oggi una nuova missione: accogliere detenuti ed ex detenuti in cerca di una seconda chance

La "Casa" dove la vita può ricominciare per chi ha trascorso anni dietro le sbarre

Da albergo a ore il K11 di Pianezza ora è un luogo di speranza per i detenuti.

Il K11, un tempo albergo frequentato da clienti desiderosi di discrezione, ha oggi una nuova missione: accogliere detenuti ed ex detenuti in cerca di una seconda chance. Il piccolo palazzo giallo, situato sulla frenetica strada che collega Torino e Pianezza, ha conservato uno dei tratti distintivi della sua precedente vita: un passaggio segreto, conosciuto come "il cunicolo". Un tempo usato per garantire l’anonimato degli ospiti, ora rappresenta il simbolo di una rinascita diversa, quella di un luogo che offre rifugio e speranza a chi esce dal carcere.


Qui soggiornano infatti i detenuti con misure alternative alla detenzione carceraria, coloro che vengono messi alla prova. Come Daniele, uscito qualche settimana fa: ha l’obbligo di dimora e quindi non può uscire dal comune di Pianezza senza comunicarlo. Sta cercando un lavoro, sta ricostruendo la sua vita pezzo per pezzo. Qui anche i permessanti hanno sempre un posto per le notti che gli vengono concesse fuori dal carcere.
La trasformazione post-pandemia del K11 è una delle iniziative della Brothers Keeper Ministry. Questa associazione evangelica, attiva da circa vent’anni nel volontariato penitenziario, ha scelto di dare nuova vita alla struttura, coinvolgendo gli stessi beneficiari dei suoi progetti nella ristrutturazione dell’edificio. Piccoli lavori di manutenzione, eseguiti con impegno e dedizione spesso proprio dagli ex detenuti, hanno reso le stanze un tempo destinate ai clienti in semplici e accoglienti spazi per chi ha bisogno di reintegrarsi nella società.


Oltre ai detenuti, il K11 ospita anche i familiari di chi si trova nella vicina casa circondariale Lorusso e Cutugno, offrendo loro un luogo di riposo e conforto. Alla guida di questa rinascita c'è Salvatore Barone, affiancato da sua moglie Daniela, che hanno fatto del K11 un punto di riferimento per molti. La loro missione non si limita all’accoglienza: insieme, forniscono ascolto, sostegno e aiuto nella ricerca di un lavoro, per promuovere un reinserimento sociale completo.


Marco, il referente del K11, vive in una stanza ricavata accanto all’antica reception dell’albergo, dove ancora si trovano il vetro divisorio, il telefono per le chiamate e il campanello per il concierge. “Io sono stato aiutato dall'associazione quando ne avevo bisogno,” racconta Marco, “e quell’aiuto è stato fondamentale per me. Ora tocca a me aiutare gli altri, dedicando il mio tempo per sostenere gli ospiti”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.