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Il caso Takata
13 Settembre 2024 - 18:00
Dodicimila euro di risarcimento per gli automobilisti alle prese con gli airbag difettosi di Citroen. In Francia, però, dove sono state intentate due diverse class action. E in Italia? Per ora niente soldi, ma Stellantis finisce in Tribunale, a Torino.
Il caso è stato discusso in tribunale proprio oggi: si tratta di un ricorso contro Psa Italia, che fa capo a Stellantis, in quanto i famigerati airbag Takata sotto accusa riguardano principalmente le vetture Citroen: nello specifico circa 190 mila Citroen C3 e DS3, prodotti tra il 2009 e 2019. Il problema riguarda l'attivazione degli airbag che "potrebbero avere conseguenze letali per i passeggeri in quanto potrebbero rompersi con una forza eccessiva, con il rischio che frammenti di metallo colpiscano gli occupanti del veicolo", come riconosce la stessa PSA Italia nei suoi atti difensivi.
Il ricorso è stato presentato dal Codacons e dall'Adusbef, che ricordano come hanno chiesto "il completamento in tempi celeri della campagna informativa nei confronti dei proprietari dei veicoli, l'accelerazione delle operazioni di richiamo, che stanno procedendo a rilento, e un provvedimento che obblighi Psa a mettere a disposizione un'auto sostitutiva"
Il collegio presieduto dalla giudice Silvia Vitrò ha aperto una istruttoria nei confronti di Psa Italia, affinché fornisca tutti
i dati in suo possesso sull'andamento della campagna di richiamo delle automobili C3 e DS3, sui tempi per il richiamo dei mezzi coinvolti, sui veicoli sostitutivi finora forniti ai proprietari interessati dal richiamo, fissando la prossima udienza per la data del 24 settembre prossimo.
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