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10 Ottobre 2024 - 13:40
La protesta dei taxisti davanti alla prefettura
C'è trambusto, scontento e caos anche al loro interno. Tra chi chiede di denunciare Prefettura, Comune e Regione tutti insieme, perché esausto di rimanere inascoltato. Chi, ancora, propone un’improvvisata assemblea spontanea con il passaggio dei taxi a passo d’uomo in via Druento. Ma tutti sono d’accordo su una cosa: «sarà l’ultimo presidio».
I taxisti, membri dell’Associazione tutela legale taxi - o AsTuTa - lo hanno ribadito questa mattina a Piazza Castello, davanti alla sede della Prefettura, durante il loro ultimo, il decimo quest’anno, presidio. Ne chiedono un intervento, che finora non è arrivato, per contrastare gli abusivi. Ma anche più rispetto e tutela, per una categoria negli ultimi anni messa a dura prova. «Gli abusivi sono tanti quanti noi, che siamo in circa 1580», racconta il presidente AsTuTa Cesare Barattini. «Riceviamo molto spesso sia aggressioni verbali da parte loro, che aggressioni di natura fisica - soprattutto nelle zone della movida notturna - dalla qualunque. Queste ultime almeno due, tre alla settimana», continua.
«Arroganti e prepotenti. Fanno il nostro stesso lavoro ma non devono sottostare alle nostre condizioni», ci racconta Francesco Ammirati, del comitato di base tassisti torinese, riferendosi agli abusivi. Una lotta - non ad armi pari - che va avanti da molti anni e che ha portato a diverse denunce presentate sia alla Procura che al Comune. Tutte, finora, non prese in dovuta considerazione, secondo l’associazione. Di qui l’ultimatum, già comunicato alla Giunta, in occasione dell'incontro con l’assessore alla Sicurezza Marco Porcedda e al Commercio Paolo Chiavarino lo scorso 25 settembre. «Il sindaco non ci ha voluto parlare - si sfoga Franco, uno dei tassisti presenti al presidio -. Non siamo cittadini di serie B», aggiunge. Dagli assessorati, invece, era arrivata una prima apertura: «sì a un tavolo di confronto tra istituzioni, organismi sindacali e AsTuTa».
La stessa apertura che stamattina si è scorta dalle parole del vice prefetto Claudio Naldi. «Ci ha proposto un tavolo provinciale di sicurezza in cui potremo presenziare con i rappresentanti di categoria e a cui parteciperà anche il Comune. Così avremo un contatto diretto con le istituzioni», spiega Barattini. «Ma pretendiamo un intervento», conclude.
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