Cerca

IL REPORTAGE

La miniera fantasma scoperta in Canavese

Sotto terra per 180km. Marino Baudino ne è il "custode"

La miniera fantasma scoperta in Canavese

Marino Baudino

A pochi passi da Lessolo e Calea, si cela una gemma della nostra storia. La miniera di Brosso, un labirinto sotterraneo che si snoda per ben 180 chilometri, ancora in condizioni quasi perfette e avvolto da un mistero. A guidarci in questa esclusiva esplorazione al centro della terra, c’è Marino Baudino, un 63enne del posto che potremmo definire il “custode” di questo luogo straordinario. La sua passione per la miniera è palpabile, e le sue storie ci trasportano indietro nel tempo, a un’epoca in cui il lavoro sottoterraneo era la norma.

È importante sottolineare che l’ingresso in queste miniere è rigorosamente regolato dalla legge regionale piemontese.

Oggi, l’accesso è vietato sia per motivi di sicurezza che per questioni legate alle concessioni. Infatti, le miniere di Brosso, pur essendo un patrimonio storico inestimabile, possono risultare insidiose per chi non ha la giusta esperienza e l'equipaggiamento adeguato. L'obiettivo di questo articolo è puramente storico e didattico, per invitare alla scoperta di una storia che merita di essere raccontata. Situata ai piedi del maestoso monte Gregorio, la miniera è stata scavata dai Romani e, successivamente, dal Medioevo in poi, è diventata parte integrante della storia locale. In tempi più recenti, la miniera passò dalla famiglia Sclopis alla Società Montecatini, che la portò avanti fino alla chiusura definitiva avvenuta tra il 1964 e il 1966.

Inizialmente, qui si estraeva galena argentifera, poi si passò all’estrazione di ferro oligisto. Curiosamente, la pirite, all'epoca considerata un materiale di scarto, venne rivalutata grazie all’aumento del prezzo dello zolfo, diventando fondamentale per la produzione di acido solforico. Oggi, gli ingressi, ormai crollati e mimetizzati nel bosco, raccontano di un passato lontano, alcuni di essi erano stati chiusi facendoli saltare con la dinamite.

Ma i cercatori di minerali continuano a perlustrarne i dintorni, facilitando il ritrovamento di tracce di un’epoca passata. «I minerali estratti da questa miniera - spiega Baudino - , un tempo considerati inerti, ora brillano nei musei di tutto il mondo, testimoniando la grandezza di un’industria che ha segnato la storia piemontese». In questo viaggio attraverso la miniera di Brosso, non si può fare a meno di sentire l'eco di voci lontane, di uomini e donne che, con coraggio e determinazione, hanno scavato nelle viscere della terra. La miniera non è solo un sito da esplorare, è il simbolo di un’era che continua a vivere nella memoria della gente di qui.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.