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Il caso

Otto ore di blackout in centro, vittime illustri Massari e Koi: «Costretti a buttare il cibo»

Un guasto di bassa tensione ha mandato in tilt ristoranti e gelaterie: «Impossibile lavorare»

Otto ore di blackout in centro, vittime illustri Massari e Koi

Otto ore di blackout in centro, vittime illustri Massari e Koi

L’ultimo in ordine di tempo è avvenuto ieri, mercoledì 30 ottobre. Con 70 utenze del centro della città (nella fattispecie via Roma e piazza Cln) che sono rimaste senza corrente elettrica per otto ore abbondanti, dalle 14.30 fino alle 22.30. Con vittime illustri come la pasticceria Massari e il ristorante giapponese Koi. Ma quello di ieri è stato solo l’ultimo di una lunga serie di blackout che si stanno verificando a raffica in tutto il capoluogo. 

Un guasto

Stavolta il caldo, spesso il primo colpevole nei mesi di giugno, luglio e agosto, non c’entra. La colpa - ha tenuto a precisare Ireti, società appartenente al Gruppo Iren - è da addebitare a un guasto di bassa tensione che ha interessato, appunto, un numero di utenze che possiamo paragonare a tre condomini. «La riparazione ha richiesto alcune ore di intervento - hanno aggiunto da Iren - perché abbiamo dovuto operare su un’area in cui è, di norma, più complesso intervenire sulla rete elettrica».

"Cibo da buttare"

A pagare le spese è stato soprattutto il settore della ristorazione. «Dalle 14.30 alle 22 non abbiamo potuto lavorare - hanno tenuto a ribadire dalla pasticceria Massari -. Chiusi i frigoriferi, impossibile preparare dolci freddi e caffè. Così ci siamo dovuti limitare al solo confezionato. E siamo rimasti fino a tarda serata per capire cosa fosse successo ala rete». Purtroppo oltre al danno anche la beffa del dover buttare via molti prodotti freschi. «Sottolineiamo che non è la prima volta che succede». Guai anche per il ristorante giapponese a due passi, il Koi Restaurant di via Frola. «Abbiamo dovuto lavorare in condizioni non ottimali. E ci spiace molto per i clienti del locale».

Le cause

Volendo fare una media dei guasti, si può dire che a Torino almeno due volte al giorno si verifica un blackout. A macchia di leopardo, perché almeno i guasti sono “democratici” e avvengono in tutti i quartieri, da nord a sud.

Ma perché rimaniamo senza corrente? Nella maggior parte dei casi, l’interruzione di corrente che porta ai blackout è da ricondurre ai guasti che avvengono sulla linea di media tensione. In particolare, sui giunti che collegano i cavi tra loro. Giunti che si trovano sottoterra e non sono mica pochi a Torino, anzi. Sono decine di migliaia (ce n’è uno ogni tre o quattro metri, per centinaia di chilometri) e servono per collegare i cavi in serie.

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