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LA GIORNATA

Dal Presidente della Repubblica al sindaco: tutti in cassa per la Colletta Alimentare

La Colletta Alimentare in Piemonte coinvolge oltre 1.300 punti vendita e migliaia di volontari

Colletta Alimentare a Torini

Colletta Alimentare a Torini

È il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il primo a fare la spesa nella Giornata nazionale della Colletta Alimentare che si svolge in tutta Italia in oltre 11.600 supermercati. Lo rende noto Banco Alimentare, organizzatore dell’iniziativa finalizzata alla distribuzione di generi alimentari ai più bisognosi.

A Torino, al Mercatò di via Filadelfia c’era il sindaco di Torino Stefano Lo Russo. «Fare un gesto concreto per chi è in difficoltà è uno dei modi che ci rende comunità, che ci lega gli uni agli altri» ha commentato. «La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare è un momento che ci offre l’occasione di ribadire come generosità e solidarietà, insieme alla capacità di spenderci per chi ne ha più bisogno, siano valori profondamente radicati nella nostra Torino» ha aggiunto ringraziando le volontarie della chiesa di via Guido Reni, Santissimo nome di Maria, dove il sindaco è stato battezzato.

C’erano anche il vicepremier Antonio Tajani e il ministro della Regione Piemonte Alberto Cirio tra i tanti che hanno fatto la spesa per la Colletta Alimentare, che in Piemonte coinvolge oltre 1.300 punti vendita, con più di 11mila volontari per donare alimenti a 556 organizzazioni che sostengono 112.503 persone in difficoltà. «Credo sia mio dovere come ministro, come parlamentare, come cittadino dare una mano a chi ha bisogno» ha detto Tajani. «Il governo vuole sostenere tutte queste iniziative in questa fase di crescita limitata dell’economia, aiutare chi è sotto la soglia della povertà ma anche chi rischia di andarci». Accanto si aggira tra gli scaffali il presidente Cirio. «Questa spesa è la dimostrazione concreta che, oltre agli impegni e alle parole, ognuno di noi può fare tanto. A volte chi ha bisogno non osa dircelo e attraverso iniziative come questa possiamo fare del bene vero, reale e concreto» commenta.

Il presidente del Banco Alimentare del Piemonte, Salvatore Collarino, che ha sottolineato «l’importanza crescente di queste giornate, perché la situazione è sempre più difficile, la povertà non è in diminuzione e, sempre a causa della crisi, assistiamo anche a una riduzione di donazioni da parte delle aziende che stanno sempre più attente alla quantità di prodotti che producono riducendo così la quota di surplus che viene donata».

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