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L'ASSEMBLEA NAZIONE DEI SINDACI A TORINO
20 Novembre 2024 - 20:41
Un lungo e caloroso applauso accompagna il Presidente della Repubblica Sergio Mattarela, mentre sale sul palco dell’Anci, l’assemblea nazionale dei comuni italiani che si riunisce in questi giorni a Torino. Il Capo dello Stato è arrivato al Lingotto poco dopo le 17, accompagnato dal presidente della Regione Alberto Cirio e dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo. Ad accoglierlo, c’era il neo eletto presidente dell’associazione, Gaetano Manfredi. «In questa sala vedo una magnifica raffigurazione dell’Italia» esordisce il Presidente.
«Il ruolo dei Comuni è cruciale - prosegue -. Sono l’espressione più emblematica delle diversità italiane, simbolo della libertà e dell’unità del nostro Paese». L’Anci vive una «nuova tappa della sua storia» sottolinea poi Mattarella e riconosce a tutti gli amministratori locali riuniti «la vicinanza e l’apprezzamento della Repubblica per il loro impegno». La democrazia dei Comuni, aggiunge, «è la radice basilare della democrazia del nostro Paese. Costituisce la prima linea delle istituzioni della Repubblica. Averne cura, farla crescere nella partecipazione, dare prova di un esercizio dei poteri efficace, rispettoso della libertà del confronto, è condizione di salute per l’Italia».
Poi, per la terza volta nel giro di appena cinque giorni, il Presidente della Repubblica torna a sottolineare la necessità di una collaborazione tra i poteri dello Stato, superando scontri e contrapposizioni. «La collaborazione tra Istituzioni è un dovere repubblicano» premette e poi aggiunge: «Con chi costruire l’Italia dei prossimi decenni, se non con i Comuni? La concordia è necessaria di fronte alle emergenze, purtroppo divenute frequenti. Quando viene aggredito il principio di legalità. Davanti a minacce al funzionamento e alla dignità delle istituzioni».
L’intervento del Capo dello Stato arriva solo al termine del lungo (oltre 50 minuti per 39 pagine di relazione) discorso di insediamento del presidente dell’Anci Manfredi. Prima di lui il sindaco Stefano Lo Russo e il presidente Cirio hanno portato un saluto alla platea. A riscuotere particolare successo è stata la prospettiva proposta dal presidente Cirio di vedere "un giorno" istituita la conditio sine qua non per fare il parlamentare, un passaggio come consigliere comunale, provinciale o sindaco. «Questo vuol dire attaccamento territoriale, rapporto con i cittadini, ma soprattutto riconoscere il valore istituzionale del ruolo» spiega e strappa un sonoro applauso ai sindaci «campioni di democrazia».
Affronta il tema delle riforme costituzionali il sindaco Lo Russo. «Non possiamo limitarci a parlare solo delle Regioni - premette -. Dobbiamo tener conto dell’intero sistema delle autonomie, che si regge su un equilibrio di ruoli, funzioni e responsabilità di cui i Comuni italiani sono protagonisti». E poi ancora: «Viviamo un momento di profonde divisioni, che porta con sé un rischio elevatissimo: quello di cedere ai personalismi e di ignorare il fatto che, soltanto insieme, si possono raggiungere traguardi fondamentali».
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