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01 Dicembre 2024 - 14:06
Antagonisti di Torino in protesta in Albania contro i centri per migranti
È partito pochi minuti fa un corteo di antagonisti dei centri sociali italiani in Albania, con una partecipazione significativa da parte del movimento del Gabrio, noto gruppo autonomo torinese di via Millio. La destinazione della protesta è Shëngjin, una città dove il governo italiano, attraverso un accordo con il governo albanese, ha recentemente attivato il primo centro migranti. Il centro ha lo scopo di ospitare i migranti e avviare le loro pratiche di richiesta d’asilo, con l’obiettivo di risolvere le domande entro 28 giorni, per poi spostarli nel centro di Gjader, dove i migranti vengono smistati a seconda dell’esito della loro richiesta.
Il corteo si sta dirigendo verso la struttura di prima accoglienza a Shëngjin ma la protesta non si ferma qui. Infatti, i centri sociali, che si sono uniti a questa mobilitazione da diverse città italiane come Padova, Roma, Bologna e Tirana, hanno in programma di proseguire il loro percorso. Dopo potrebbero "fare tappa" a Gjader e sicuramente domani la protesta si sposterà nella capitale, Tirana, per continuare la loro resistenza contro quello che considerano un “accordo illegale”.
“Accordo illegale, resistenza globale” è appunto lo slogan che i manifestanti stanno gridando per le strade di Shëngjin, mentre il corteo è accompagnato da uno striscione che recita “Stop lager” in un acceso rosso e arancio. La tensione tra i manifestanti e le autorità è palpabile, con alcuni protestanti che rivolgono insulti alla premier Giorgia Meloni, mentre altri, con forza, intonano il canto provocatorio: “Noi non siamo Giorgia Meloni”.
Le richieste degli antagonisti sono chiare: lo smantellamento dei centri migranti, il ritiro delle forze di polizia italiane dall’Albania e l'abolizione delle liste dei Paesi sicuri nel sistema di asilo italiano, così come nel Patto Europeo sulla migrazione.
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