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IL CASO
20 Gennaio 2025 - 16:17
Mirafiori ha riaperto oggi i suoi cancelli dopo diverse settimane di fermo produttivo. La ripresa del lavoro riguarda, per ora, gli operai impegnati nella produzione della Fiat 500 elettrica. Domani, invece, toccherà ai lavoratori della Maserati, ai quali è stato richiesto di rientrare sulle linee con alcuni giorni di anticipo rispetto al piano iniziale, che prevedeva la ripartenza delle produzioni delle GranTurismo e GranCabrio il 3 febbraio.
Fuori dalla Porta 2, al cambio turno, gli operai mostrano segni evidenti di preoccupazione e frustrazione. I visi scuri, il passo svelto verso il parcheggio riservato alle loro auto. Un umore perfettamente in linea con il "Blue Monday", la giornata più triste dell'anno secondo i social media. Sicuramente, la pioggia battente non aiuta. «Siamo rassegnati. Come un malato terminale: forte come paragone, ma questa è la sensazione. Siamo consapevoli, da tempo, di avere i mesi scontati. Due, tre anni al massimo», commenta Paolo, un operaio appena uscito dai tornelli. «Gli incentivi? Li useranno per mandarci via. La ristrutturazione? Il caso di Rivalta dovrebbe dire molto, quando Fiat ristruttura è perché alla fine vuole chiudere», aggiunge l'operaio.
Le critiche nei confronti della gestione della crisi sono dirette anche verso la famiglia Elkann. «Che John Elkann ci eviti le sue passeggiate qui dentro, non è il benvenuto», afferma con rabbia Giuseppe, un altro operaio. La frustrazione dei lavoratori si fonde con una sensazione di abbandono. «La classe operaia è morta. 500 ibrida? Falso. Siamo sicuri che ci manderanno via», prosegue Giuseppe. La rabbia non si ferma qui: un altro operaio racconta con dolore che la situazione ha avuto gravi ripercussioni anche sulla sua vita familiare. «Lavoro nella carrozzeria da vent’anni. Mia moglie ha perso un bambino dallo stress di questo periodo: abbiamo due figli e aspettavamo il terzo. Lo stesso Governo che ci chiede di fare figli è poi quello che non ci sta tutelando come lavoratori. Con la cassa integrazione a malapena arriviamo a fine mese».
Dal punto di vista sindacale, la Fiom ha accolto positivamente l'anticipo della produzione Maserati, poiché «per i lavoratori sarebbe stato un periodo molto lungo di non lavoro con una perdita economica importante», come si legge in un comunicato diffuso dall’agenzia Ansa. La ripresa della produzione vedrà un parziale rientro in fabbrica, con la linea della Fiat 500 attiva solo su un turno e con un ritmo di produzione che non supera le 140-160 unità al giorno. A tal fine, sarà operativo circa il 60% della forza lavoro. Per quanto riguarda la Maserati, i reparti di revisione preventiva, cabina smalto e revisione finale sono operativi da oggi fino al 24 gennaio, mentre la produzione al montaggio riprenderà il 27 gennaio con l'obiettivo di produrre una trentina di modelli del Tridente.
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