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Crisi dell'ex Fiat

Stellantis: Mirafiori al centro. Ma i sindacati attaccano

Un’azienda su due dell’indotto è a rischio

Stellantis: Mirafiori al centro. Ma i sindacati attaccano

Stellantis ha finalmente risposto alle numerose domande poste questa mattina durante il consiglio regionale. “Mirafiori è un polo vivo di attività strategiche per il gruppo a partire dall’economia circolare”, ha dichiarato Antonella Bruno, managing director di Stellantis. Ma i sindacati non sono d’accordo “Abbiamo grandi preoccupazioni per il futuro dello stabilimento di Mirafiori, che ha ridotto del 70% la produzione nel 2024, fa costante ricorso agli ammortizzatori sociali e ha visto costanti azioni di incentivazione all’uscita dei lavoratori.”, dichiara Gianni Cortese, segretario generale Uil Piemonte.

Stellantis però risponde con il suo piano di produzione, pubblicato il 17 dicembre, dove viene dichiarato l’investimento di veicoli ibridi ed elettrici in tutti gli stabilimenti, in tutti i siti in attività in Italia. L’idea è quella di centralizzare il paese nelle strategie dell’azienda. Le vendite dell’ibrido rappresentano il 40% in Italia. Non si nascondo i numeri del 2025, che in prospettiva saranno simili a quelli del 2024, ma c’è molto ottimismo per il 2026, sia per la crescita di produzione, sia per aggiornamenti di prodotto; nulla di nuovo per il momento.

Mirafiori viene valorizzata come centro fondamentale della produzione e viene dichiarato che da novembre verranno messe in produzione 100mila Fiat 500 ibride. Una previsione che fino a oggi non ha portato buoni risultati.

Giuseppe Manca, responsabile delle risorse umane di Stellantis

Inoltre c’è una rinascita anche dal punto di vista dell’occupazione con il nuovo Hub europeo di Stellantis a Torino, che si occupa del coordinamento delle vendite e del marketing con 200 persone e l’ufficio di Imparato stesso: “Non abbiamo mai proceduto a licenziamenti collettivi, sono sempre state uscite incentivate e volontarie”, spiega Giuseppe Manca, responsabile delle risorse umane di Stellantis. Infine concludono con il vero annuncio, ossia “l’assunzione” di 95 ingegneri under 35 come politica di ricambio generazionale. Personale però che era già a lavoro presso Stellantis da qualche anno e che è stato ufficialmente confermato e inserito nei progetti strategici di digitalizzazione e intelligenza artificiale. Senza considerare poi le 5.500 persone mandate via.

Quindi rimane sempre un’incognita il ruolo degli operai in cassa integrazione che aspettano risposte riguardo al loro impiego. Anche Alberto Cirio, presidente della regione, ha espresso la sua preoccupazione per la produzione Stellantis, con una vena di ottimismo però: “Mirafiori deve avere 100mila prodotti per la stabilità, ma lo scorso anno sono stati solo 32mila. Deve esserci una fiducia ponderata e controllata, ma non è un rapporto esclusivo a Stellantis”. Quindi l’intervento di oggi del gruppo franco-italiano non ha portato nessuna novità, senza un nuovo punto di vista sulla situazione Mirafiori e una politica di ricambio generazionale che sembra voler mascherare "i grossi numeri di licenziamenti" che caratterizzano l’azienda, forse il loro investimento più grande, come ha dichiarato Giorgio Airaudo, segretario Cgil.

Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio

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