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Bce e mutui nel 2025: meglio surroga o rinegoziazione? La strategia giusta per risparmiare davvero

Ecco i trucchi per rinegoziare il mutuo e ottenere condizioni super vantaggiose

Bce e mutui nel 2025: meglio surroga o rinegoziazione? La strategia giusta per risparmiare davvero

Se hai un mutuo in corso o stai pensando di chiederne uno, questo è il momento perfetto per muoversi e ottenere condizioni migliori. La Banca Centrale Europea ha iniziato ad abbassare i tassi di interesse e le banche, per restare competitive, stanno rivedendo le loro offerte. Tradotto: ci sono opportunità concrete per ridurre le rate mensili e risparmiare migliaia di euro nel lungo periodo. Ma attenzione, perché non tutte le soluzioni sono uguali e scegliere la strada giusta può fare la differenza tra un mutuo sostenibile e una trappola finanziaria.

Negli ultimi mesi la BCE ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, portandoli dal 3% al 2,75%. Un cambiamento che inizia a farsi sentire, soprattutto per chi ha un mutuo a tasso variabile. Il ribasso dell’Euribor ha già portato un primo beneficio concreto: chi sta pagando un mutuo di 150.000 euro con una durata residua di 25 anni, ad esempio, vedrà la sua rata scendere di circa 17 euro al mese. Un piccolo risparmio che potrebbe diventare ancora più significativo nei prossimi mesi, se la BCE proseguirà su questa strada. Il discorso cambia invece per i tassi fissi, che sono in lieve crescita a causa dell’aumento dell’Irs, il parametro influenzato dai titoli di Stato americani ed europei. Nonostante ciò, le banche stanno cercando di mantenere competitive le loro offerte, riducendo gli spread per attirare nuovi clienti.

Se hai già un mutuo e vuoi ottenere condizioni migliori, hai due strade: la rinegoziazione o la surroga. La rinegoziazione è la soluzione più semplice e immediata, perché ti permette di ridiscutere le condizioni direttamente con la tua banca senza costi aggiuntivi. In questo caso, puoi provare a ottenere una riduzione dello spread, l’eliminazione di spese amministrative inutili o addirittura il passaggio da tasso fisso a variabile o viceversa, a seconda della convenienza del momento. L’aspetto negativo è che la banca non è obbligata a concedere queste modifiche, quindi potresti trovarti davanti a un rifiuto o a proposte poco vantaggiose.

Se la tua banca non è disposta a trattare, la soluzione migliore è la surroga, cioè il trasferimento del mutuo presso un altro istituto di credito che offre condizioni più favorevoli. La cosa interessante è che questa operazione è completamente gratuita: non ci sono costi notarili né commissioni da pagare. L’unico impegno richiesto è confrontare le offerte disponibili e trovare quella più adatta alle tue esigenze. In un mercato in continua evoluzione, anche solo una piccola riduzione del tasso può tradursi in un risparmio significativo nel lungo periodo.

Per scegliere l’opzione più vantaggiosa è fondamentale fare attenzione ad alcuni dettagli. Il primo è il Taeg, il Tasso Annuo Effettivo Globale, che non include solo l’interesse applicato al prestito ma anche tutti i costi accessori, come le spese di istruttoria e di gestione del mutuo. Guardare solo il tasso nominale può essere un errore, perché potresti ritrovarti con spese nascoste che annullano il beneficio della riduzione degli interessi. Inoltre, se stai valutando il passaggio da tasso variabile a fisso o viceversa, è fondamentale analizzare l’andamento del mercato: con l’attuale calo dei tassi, chi ha scelto il variabile inizia a vedere i primi vantaggi, mentre chi ha un tasso fisso potrebbe ritrovarsi a pagare di più nel lungo periodo.

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