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IL REPORTAGE

Palazzo Nervi, l’ecomostro in periferia
«Ma in qualche mese avrà un destino»

E’ stato uno degli edifici iconici della città: oggi è un ammasso di lamiere ammalorate

Palazzo Nervi, l’ecomostro in periferia«Ma in qualche mese avrà un destino»

Palazzo Nervi, l’ecomostro in periferia

Per anni è stato uno degli edifici iconici della città: oggi è un ammasso di lamiere ammalorate che “accoglie” chi entra a Torino dalle tangenziali. È Palazzo del Lavoro, conosciuto anche come Palazzo Nervi, dal nome dell’ingegnere architetto visionario che lo progettò nel 1961. Pierluigi Nervi ha firmato anche lo stadio Flaminio a Roma e le aule ponteficie del Vaticano. Ma torniamo al nostro ecomostro della periferia sud. La notizia? Non c’è. O meglio, non ci sono novità. Lo scorso ottobre veniva annunciata la sua messa in sicurezza: due milioni e mezzo di euro da Cassa Depositi e Prestiti per farne quello che doveva essere un centro polifunzionale.

Avrebbe potuto ospitare il “museo dei musei” oppure un centro congressi da 5mila posti. E un mese fa i lavori - quelli della messa in sicurezza, appunto - hanno visto la fine. Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, annunciava l’intenzione della Città al sistemarlo «al più presto». Nel corso degli anni, diverse amministrazioni comunali – da Valentino Castellani a Sergio Chiamparino, poi Piero Fassino e Chiara Appendino – hanno cercato delle possibili soluzioni per ridare vita all’edificio, senza però riuscire a portare a qualcosa di più concreto i progetti. Palazzo del Lavoro si trova a ridosso dal parco Italia 61 e a pochi metri dal grattacielo della Regione Piemonte: oggi vede lamiere nel pezzo verde davanti al suo ingresso, non accessibile al pubblico. Sbocciata la primavera alcuni alberi da fiore all’interno della recinzione ne fanno un quadretto particolare, tra il degrado e il romantico. E pensare che, un tempo, in quell’edificio, era andata in visita addirittura anche la Regina Elisabetta. Un luogo, Palazzo del Lavoro, che ha ospitato anche diverse celebrazioni legate all’Unità d’Italia, e che oggi fa quasi strano veder “ridotto così”.

Che ne sarà di Palazzo Nervi? Da Cassa Depositi e Prestiti fanno sapere che sono attualmente in corso verifiche di fattibilità su ipotesi di riqualificazione compatibili con la natura monumentale dell’immobile. Interpellato a proposito il sindaco Lo Russo, specifica che il dossier è in mano all’assessore Mazzoleni «e sono ragionevolmente ottimista, in qualche mese dovremmo aver tracciato una rotta. Ma è una struttura complessa, qualunque modello di utilizzo e gestione operativa non può prescindere dai suoi vincoli architettonici» dice Lo Russo.

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