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Il caso
09 Aprile 2025 - 05:45
I t-red che si trovano in corso Vittorio Emanuele II
Valide o non valide? Questo è il problema. A neanche un mese dalla convalida di sequestro da parte della Procura cosentina del T-Red di corso Unità d’Italia, poiché impropriamente dichiarato omologato (quando invece era stato solo approvato dal MIT), in Sala Rossa si torna a parlare con una doppia interpellanza di autovelox. Perché anche se si rileva una riduzione a dir poco drastica delle multe, apparentemente anche “grazie” al nuovo Codice della Strada, che impedisce con la sola apparecchiatura di sanzionare gli automobilisti che svoltano dalla corsia sbagliata - ma rende necessaria la presenza di una pattuglia -, ancora non è esattamente chiaro se le sanzioni registrate dagli apparecchi tarati ed approvati (ma non omologati) possano essere impugnabili o no.
I numeri snocciolati lo scorso lunedì dall’assessore alla Polizia Municipale Marco Porcedda in risposta al primo interpellante, il Radicale Silvio Viale, non lasciano dubbi: le sanzioni si sono nettamente ridotte e l’ordine di grandezza, in molti casi, totalmente ridimensionato. Come nel caso del T-Red tra corso Inghilterra e corso Vittorio Emanuele, che nel primo trimestre del 2025 ha fatto rilevare solo 363 “scatti criminosi” a fronte dei 13.500 relativi allo stesso periodo dell’anno prima: il 97% in meno.
Ma calano moltissimo anche le sanzioni fatte tra corso Vercelli, corso Novara e via Vigevano (da 3.177 a 228); quelle tra i corsi Peschiera e Trapani (da 4.150 a 213); quelle in via Pianezza, via Nole e corso Potenza (da 3.691 a 142); quelle di corso Siracusa e via Tirreno (da 4.388 a 99). Mentre il superstite autovelox fisso di corso Regina registra 6807 multe quest’anno, a fronte delle 7350 del 2024. Diminuiscono, infine, anche le sanzioni per accesso improprio alla Ztl: da 25.843 a 17.637.
Ma se dei trentadue T-Red disseminati per la città per vigilare sul rispetto dei limiti di velocità nessuno, «come anche a livello nazionale», conferma Porcedda, è omologato, le multe dovranno comunque essere pagate? «In attesa del nuovo decreto che definisca il processo di omologazione - al momento sospeso per approfondimenti in corso - la Cassazione lo scorso 5 febbraio è arrivata ad una soluzione di compromesso, considerando valide le sanzioni emesse con apparecchio approvato, purché tarato - come nel caso di Torino - anche se non omologato», ha chiarito l’assessore. Ma una successiva sentenza del 14 marzo 2025, invece, avrebbe ribadito l’imprescindibilità dell’omologazione.
La preoccupazione, così, è che le multe rilevate con i dispositivi solo approvati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti possano essere portate in Cassazione. «E in quel caso il Comune rischierebbe un danno erariale veramente impattante per le sue tasche», ha incalzato il consigliere titolare della seconda interpellanza a tema autovelox Pierlucio Firrao (Torino Bellissima).
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