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Incendio alla ex Gondrand. «Sgomberarla prima che ci scappi un altro morto»

All'alba un incendio si è sviluppato nell'edificio che è diventato rifugio per tossici e spacciatori

Incendio alla ex Gondrand. «Sgomberarla prima che ci scappi un altro morto»

Incendio alla ex Gondrand. «Sgomberarla prima che ci scappi un altro morto»

E' stata sgomberata più e più volte ma tossici e spacciatori sono sempre tornati. E questa mattina all'alba si è avuta l'ennesima prova: un incendio si è sviluppato all'interno della ex Gondrand, proprio nel palazzo di via Cigna a Torino in cui alcuni anni fa un giovane era morto dopo essere precipitato nella tromba dell'ascensore.

Questa volta per fortuna le conseguenze non sono state così gravi ma il rogo non fa altro che far risuonare l'ennesimo allarme sulla sicurezza all'interno dell'ex stabilimento abbandonato, "abitato" notte e giorno da disperati e luogo di spaccio e prostituzione.

L'allarme è scattato intorno alle 6, quando fiamme e fumo si sono levate all'altezza del quarto piano dello stabile. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e polizia che hanno provveduto a spegnere il rogo, causato probabilmente proprio da uno degli "abitanti" della Gondrand che potrebbe aver acceso un fuoco per scaldarsi o per cucinare e averne poi perso il controllo.

«Negli anni precedenti avevamo assistito addirittura alla morte di un ragazzo caduto nella tromba del vano ascensore ma tutto questo non è servito per porre in sicurezza la struttura o meglio ancora a chiudere tutti gli accessi - accusa Verangela Marino, capogruppo di Fratelli d'Italia in Circoscrizione 6 - in maniera tale che si fermasse questa autostrada di droga, che sta rendendo infernale la vita a moltissimi cittadini e residenti che abitano in questo quartiere. Chiedo per l'ennesima volta che venga sgomberato lo stabilimento da tutti gli occupanti e che vengano chiusi e murati definitivamente gli accessi al fine che nessuno si possa introdurre all'interno garantendo la sicurezza sia ai frequentatori dell'area che gli stessi residenti. Bisogna aspettare un altro morto?»

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