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Il caso

A processo per violenza sessuale, tentata estorsione e danneggiamento il trentenne che ha molestato il parroco della chiesa di San Vincenzo de’ Paoli

Arrestato nel 2024 per aver tentato di dare fuoco alla chiesa torinese, dopo le molestie e le minacce al parroco

A processo per violenza sessuale, tentata estorsione e danneggiamento il trentenne che ha molestato il parroco della chiesa di San Vincenzo de’ Paoli

La chiesa di San Vincenzo de’ Paoli, a Borgo Vittoria

A metà novembre 2024, un uomo di trent’anni è stato arrestato in flagranza di reato mentre, con una fiamma ossidrica e tre confezioni di diavolina in auto, si preparava a dare fuoco ai locali della parrocchia di San Vincenzo de’ Paoli, nel quartiere Borgo Vittoria di Torino. Dopo l’arresto, l’uomo, già noto per le sue vessazioni nei confronti del parroco, ha continuato con minacce e appostamenti.

Oggi, il trentenne è a processo con accuse di tentata estorsione, violenza sessuale e danneggiamento seguito da incendio. Il sacerdote, costituitosi parte civile, ha chiesto danni sia per sé che per la parrocchia. Il parroco, assistito dall’avvocato Attilio Molinengo, ha chiesto 20mila euro di danni per le molestie e le vessazioni subite, più 10mila euro per i danni materiali e di immagine causati alla parrocchia.

L’uomo ha iniziato a frequentare la parrocchia nel 2021 per attività di volontariato e giardinaggio, ma già un anno dopo è stato allontanato per il furto dei soldi delle offerte dei fedeli. Nonostante ciò, a luglio 2024 è tornato in parrocchia e, durante una distrazione del parroco, lo ha toccato in modo inappropriato davanti ad altri fedeli.

Dopo essere stato nuovamente allontanato, ha intensificato le sue aggressioni: danneggiamenti alle fotocellule del cancello e incendio dei sacchi di pallet nel garage, con il rischio che il fuoco raggiungesse l’auto a GPL del parroco. Nel mese di ottobre, l’uomo ha portato una confezione di preservativi al sacerdote e gli ha proposto un rapporto sessuale. Il giorno successivo, si è denudato nel cortile dell’oratorio. Il suo comportamento non è stato fermato nemmeno dal divieto di avvicinamento disposto dal giudice: dopo il provvedimento, ha continuato a minacciare il sacerdote con messaggi intimidatori e a fare appostamenti nei pressi della chiesa.

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