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Economia & Finanza

Torino, la fuga delle imprese: 9.000 chiusure in tre mesi

Il rapporto di Unioncamere sulla nati-mortalità. In crescita solo le società di capitali

Torino, la fuga delle imprese: 9.000 chiusure in tre mesi

Come sta il mondo dell'impresa piemontese (al netto di Stellantis, nei guai, e di Ferrero o Lavazza o altri big che invece crescono)? Il primo trimestre 2025 offre un quadro complesso ma leggibile. Mentre il saldo tra iscrizioni e cessazioni resta negativo, si riduce la velocità della perdita. Cresce la quota di imprese strutturate e capitalizzate, ma la base più fragile delle micro e piccole imprese continua a ridursi, soprattutto in settori chiave come l’agricoltura e l’industria. Torino resta il cuore imprenditoriale del Piemonte, ma nessuna provincia riesce a invertire la rotta.

Nel primo trimestre 2025, 7.603 nuove imprese sono nate in Piemonte, secondo i dati del Registro imprese elaborati da Unioncamere Piemonte. Un dato in calo rispetto allo stesso periodo del 2024, che aveva visto 7.939 nuove registrazioni. Le cessazioni, invece, sono state 8.986 (al netto delle cancellazioni d’ufficio), anch’esse in diminuzione: 887 in meno rispetto all’anno precedente. Il saldo resta comunque negativo per 1.383 unità, anche se in miglioramento rispetto al -1.934 del 2024.

Il tasso di crescita complessivo si attesta quindi al -0,33%, in linea con la tendenza storica negativa del primo trimestre, ma migliore rispetto al -0,46% del 2024. Resta comunque peggiore rispetto al dato nazionale, che segna un contenuto -0,05%.


Imprese in Piemonte: stock totale e composizione giuridica

Alla fine di marzo 2025, lo stock complessivo di imprese registrate in Piemonte è pari a 417.810 unità, il 7,1% del totale nazionale, che conferma la regione al settimo posto in Italia.

La forma giuridica delle imprese rivela segnali contrastanti:

  • Società di capitale: +0,57% – unica categoria in crescita, segnale di maggiore strutturazione e resilienza.

  • Imprese individuali: -0,62% – in calo netto, pur restando la forma giuridica prevalente.

  • Società di persone: -0,52%.

  • Altre forme: -0,48%.

Questa dinamica suggerisce una trasformazione del tessuto produttivo regionale, orientato verso modelli più strutturati e capitalizzati.


I settori economici: solo i servizi in crescita

Nel confronto settoriale, quasi tutti i comparti registrano una dinamica negativa:

  • Altri servizi: +0,21%.

  • Costruzioni: -0,36%.

  • Turismo: -0,49%.

  • Industria manifatturiera: -0,78%.

  • Commercio: -0,82%.

  • Agricoltura: -1,30% – il calo più significativo.


Torino traina, ma tutte le province sono in calo

La provincia di Torino concentra il 52,7% delle sedi d’impresa in Piemonte, seguita da Cuneo (15,45%) e Alessandria (9,39%). Le altre province (Novara, Asti, Biella, Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola) seguono con quote minori.

Tuttavia, nessuna provincia è riuscita a crescere:

  • Torino: -0,22%

  • Novara: -0,17%

  • Cuneo: -0,35%

  • Alessandria: -0,47%

  • Verbano Cusio Ossola: -0,44%

  • Biella: -0,65%

  • Vercelli: -0,62%

  • Asti: -0,81%

L’uniformità della contrazione riflette le difficoltà strutturali del tessuto imprenditoriale, soprattutto per le realtà meno strutturate e nei settori più tradizionali.

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Questo articolo è stato realizzato con l’ausilio di strumenti basati su AI, integrando fonti attendibili e analisi verificate da giornalisti della redazione. Tecnologia e competenza al servizio di una informazione economica chiara e affidabile.

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