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il caso

Niente Cpr per un migrante marocchino: «Non l'hanno informato sui suoi diritti»

I giudici subalpini hanno deciso di annullare il trattenimento nel Cpr sulla base di una sentenza della Cassazione

Il Cpr, la struttura di corso Brunelleschi

Il Cpr, la struttura di corso Brunelleschi

Niente Cpr per un migrante marocchino che, incredibilmente, non era stato informato dei sui diritti. A Torino i giudici hanno deciso di annullare il trattenimento nel Cpr di corso Brunelleschi, sulla base di una sentenza recentissima della Cassazione che lo scorso 22 aprile, pronunciandosi su un caso simile, aveva annullato "con rinvio" un decreto di convalida emesso proprio dalla Corte d'Appello torinese. Il migrante era scappato dal Marocco quando era ancora minorenne e aveva raggiunto la Spagna.

Arrivato in Italia, il 31 marzo la Prefettura di Torino ha emesso un decreto di espulsione che è stato eseguito il 18 aprile dalla questura di Bologna, dove nel frattempo l'uomo era stato individuato. Una volta portato nel Cpr, il migrante - il 28 aprile - ha però chiesto la protezione internazionale. A quel punto è stato disposto un nuovo ordine di trattenimento perché si riteneva che la sua domanda fosse stata presentata solo per ritardare l'espulsione. La difesa ha però eccepito che, dall'esame dei documenti, non risulta che le autorità abbiano rispettato "l'obbligo informativo" imposto dalla legge sull'immigrazione. I giudici hanno preso atto che mancava la prova della compilazione del "foglio notizie" nel momento in cui il marocchino è stato controllato a Torino.

Risulterebbe inoltre che quando è stato portato nel Cpr gli sia stato consegnato un opuscolo ma, secondo la Corte, "non si comprende né il momento esatto in cui l'informazione è stata fornita, né quali informazioni siano state fornite, né se le stesse siano state veicolate in una lingua comprensibile". "In ogni caso - è la conclusione - l'informazione è stata fornita dopo l'espulsione e una volta che l'uomo ha fatto ingresso nel Cpr".

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