Zona 30 sul lungo Po Antonelli: la cura per gli automobilisti indisciplinati?

Corrono, non rispettano la precedenza e parcheggiano dove capita. Per disciplinare gli automobilisti del lungo Po Antonelli, così, si valuta una zona 30. L’obiettivo: moderare il traffico in un’area frequentata da pedoni, ciclisti e famiglie nei parchi, come il Giardino Scafidi. 

Se non bastano il limite di velocità già previsto sul lungo fiume, i 12 dossi pre-segnalati da 24 sistemi di rallentamento a effetto ottico, l’obbligo di precedenza previsto nel tratto tra corso Tortona e corso Belgio (esclusa l’intersezione con corso Cadore). E se neppure scoraggiano le 415 multe comminate per soste irregolari tra 2024 - 2025, allora si prenderanno altre misure. «Sarà valutata l’istituzione di una zona 30 con ulteriori elementi di moderazione del traffico», ha, così, annunciato l’assessora alla Viabilità di Palazzo Civico Chiara Foglietta, rispondendo all’interpellanza del consigliere di Torino Libero Pensiero Pino Iannò. Anche perché in soli cinque mesi di 2025 il numero di sinistri già eguaglia quello di tutto lo scorso anno (ovvero due sinistri). 

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«Le velocità sono alte e la precedenza non viene rispettata. E per forza si parcheggia male: non ci sono posti auto», replica Iannò, dubbioso sulle misure attuali.

Sul piatto, poi, anche interventi sulla sponda fluviale: «Il percorso ciclabile è già stato messo in sicurezza rispetto a quello pedonale e stiamo studiando un raccordo tra la ciclopista di corso Brianza con il lungo Po e viale Michelotti/piazza Carrara», conclude Foglietta.

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