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Il caso

Cani sfruttati per fare l’elemosina: le indagini arrivano in Transilvania

Il giro di chi utilizzava i cani “per impietosire” i passanti fruttava più di 3mila euro al mese. Oggi si teme un seguito: depositata notizia di reato in Procura

Cani sfruttati per fare l’elemosina: le indagini arrivano in Transilvania

Cani sfruttati per fare l’elemosina: le indagini arrivano in Transilvania

Un giro di entrate che fruttava tra i 600 e gli 800 euro alla settimana, circa 3mila euro al mese, quindi. Era gestito da 5 “capetti”, ma le persone coinvolte erano molte di più: diciotto erano state solo quelle denunciate per vari reati, dalla contraffazione di passaporti e libretti sanitari di cani, al maltrattamento di animali, fino al porto d’armi senza licenza. Questo quanto era emerso dall'inchiesta avviata dalle Forze dell’Ordine a dicembre del 2022.

 

Adesso si teme una recidiva, e i detentori dei cani arriverebbero direttamente dalla “terra del conte Dracula”: la Transilvania, nel cuore della Romania.

 

«Sono numerose le segnalazioni di cittadini che denunciano presunto sfruttamento e maltrattamento di animali. Spesso legato a fenomeni di accattonaggio forzato, con sospetto di racket organizzati». L’allarme è arrivato forte e chiaro dal Consiglio comunale di ieri, direttamente dalla Sala Rossa, ed è sollevato da un’interpellanza del consigliere di minoranza Giuseppe Iannò (Torino Libero Pensiero).

 

Ma la situazione sarebbe sotto controllo: «È monitorata da anni da parte del corpo di Polizia. Nel corso dell’attività di fine aprile è stato rilevato che i soggetti che detengono gli animali arrivano dalla Transilvania, cambiano nel tempo e i cani sono sempre gli stessi ma utilizzati da soggetti diversi», ha replicato l’assessore alla Sicurezza Marco Porcedda. 

 

Per dossimilare, cioè, i cani sono usati a rotazione, entro il perimetro più turistico della città: «Trascorrono la notte in corso Vittorio Emanuele II, tra via XX Settembre e corso Re Umberto: dal lunedì al venerdì, di giorno, si distribuiscono su tutta Torino. Il sabato e la domenica si concentrano nell'area centrale», aggiunge l’assessore.

 

Al momento sarebbe stata presentata notizia di reato contro ignoti nei confronti della Procura, in attesa delle determinazioni del Pubblico Ministero. L'unica buona notizia è che non sembrano, in quest'ultimo caso evidenziato, essere state riscontrate condizioni di sofferenza dei cani. 

Nel 2024, intanto, sono state comminate 193 sanzioni per violazioni del Regolamento 320 - cioè quello che regolamenta il trattamento di animali -, mentre al 15 maggio 2025 sono 82.  Ma nessuna per maltrattamento di animali.

«Servono più risorse per le forze volontarie delle guardie zoofile e più ispezioni - ha continuato Iannò -, soprattutto nella periferia di Torino e più sanzioni», conclude.

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