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La sentenza

Sesso con una 12enne nei bagni di Torino Porta Nuova: arriva la condanna

Si complica la posizione degli altri uomini che avrebbero avuto rapporti con la ragazzina

Sesso con una 12enne nei bagni di Torino Porta Nuova: arriva la condanna

Ha fatto sesso con una 12enne nei bagni della stazione di Torino Porta Nuova. E per questo dovrà scontare una pena a 5 anni e 8 mesi di carcere: si è concluso ieri mattina il processo abbreviato a carico di un 21enne egiziano, imputato per violenza sessuale e già da mesi in custodia cautelare. Che ora il suo avvocato, Stefania Giordano, vuole commutare nei domiciliari con il braccialetto elettronico: ricordando che il ragazzo ha versato un risarcimento di mille euro alla famiglia della parte offesa, ha consegnato l'istanza proprio ieri, durante l'udienza che ha sancito la condanna del suo assistito, ultimo atto di una vicenda iniziato il 26 luglio 2024. Ma che ha avuto un ulteriore strascico, con una seconda inchiesta per atti sessuali con minori che vede coinvolti altri due giovani maggiorenni (tra cui uno studente universitario italiano): in questi mesi, infatti, è emerso che la 12enne ha avuto «svariati rapporti sessuali», ricordati con «serenità» ed elencati distinguendo fra «congiunzioni estemporanee, rapporti più stabili e frequentazioni non sviluppate in contatti sessuali». Tutto per «farsi accettare e apprezzare nella compagnia mostrandosi così precoce e disponibile», come si legge negli atti. In questi giorni il pubblico ministero Barbara Badellino ha chiuso le indagini a carico degli altri due giovani dopo l'incidente probatorio in cui è stata sentita la testimonianza della ragazzina, che ha raccontato come quei rapporti fossero consenzienti. Archiviata, a quanto risulta, la posizione di un terzo giovane minorenne, su cui indagava la Procura dei minori.

In attesa del ricorso in appello già annunciato dall'avvocato Giordano, al momento l'unica certezza è la condanna del 21enne egiziano. Lui e la 12enne si sono conosciuti poco meno di un anno fa e quel 26 luglio si sono appartati nei bagni della stazione torinese. Poco dopo, due passanti hanno sentito dei gemiti e hanno chiamato gli agenti della polizia ferroviaria, che sono intervenuti subito e hanno trovato i due ragazzi nel mezzo del rapporto. Hanno chiesto loro l’età e, dopo aver sentito le risposte, hanno fatto scattare le manette per il giovane egiziano: l’accusa è atti sessuali con una minorenne. Lui, però, ha sempre negato: «Sembrava più grande - ha spiegato - Abbiamo preso un gelato, poi è stata lei a dire di andare in bagno insieme». Lo diceva anche lei, all’inizio. E ai medici del Regina Margherita ha confessato di aver voluto andare con l'egiziano come “ripicca” per il tradimento del fidanzatino. Poi ha cambiato versione: l’egiziano l’avrebbe costretta a fumare marijuana e a consumare il rapporto «altrimenti ti faccio del male». Per questo la pm Badellino gli ha poi contestato la violenza sessuale aggravata. Quindi, dopo sei mesi, ha chiuso le indagini e la scorsa settimana ha chiesto di condannarlo a 6 anni e 8 mesi di carcere. Che ieri il giudice ha scelto di "ridurre" di 1 anno, respingendo la richiesta dell'avvocato Giordano di riqualificare il reato in atti sessuali su minore (com’era al principio) e la sospensione condizionale della pena.     

                 

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