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Il caso
10 Giugno 2025 - 12:00
Dieci anni di bilanci sotto accusa, su cui ora chiedono i danni la stessa azienda, la Regione e i sindacati dei medici: è il punto di partenza del maxi processo sui conti della Città della Salute di Torino, cominciato stamattina dall’udienza preliminare davanti alla giudice Valentina Rattazzo.
Per ottenere il risarcimento dei danni di immagine e materiali, hanno chiesto di costituirsi parti civili la stessa Città della Salute, la Regione e i sindacati dei medici Anaao-Assomed, Aaroi Emac e Cimo-Fesmed. Invece i Ministeri della Salute e dell’Economia, a sorpresa, hanno scelto di non costituirsi. Alla prossima sessione, fissata per il 16 giugno, la giudice ascolterà il parere degli avvocati difensori prima di decidere se ammettere o meno le richieste di costituzione di parte civile (poi il processo continuerà con ulteriori udienze a luglio e settembre, quando è prevista la discussione).
Secondo l’accusa, la Città della salute, rappresentata dall'avvocato Giuseppe Vacca, avrebbe subito un danno superiore ai 10 milioni di euro. Nello specifico si valutano 7,5 milioni di euro da ricondurre esclusivamente alla libera professione e, in particolare, alla mancata applicazione del Fondo Balduzzi e a quella trattenuta del 5% che sarebbe dovuta spettare all’azienda.
Sotto accusa si sono i bilanci e altri reati commessi nell’azienda ospedaliera tra il 2013 e il 2023. Su 25 ex manager inizialmente indagati, 16 sono stati chiamati a rispondere in udienza preliminare dai pubblici ministeri Mario Bendoni e Giulia Rizzo (fra loro l’ex direttore generale Giovanni La Valle e Beatrice Borghese, all’epoca direttrice amministrativa).
Intanto il nuovo commissario dell’azienda sanitaria, Thomas Schael, si è rifiutato di firmare il bilancio pre consuntivo del 2024 e ha chiesto l’aiuto di un consulente esterno.
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