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Il caso
22 Ottobre 2025 - 06:34
Jack
Jack ha quattordici anni. È malato. Una massa neoplastica nella zona perianale, molto probabilmente un tumore, gli provoca dolore e difficoltà nei movimenti. Occhi scuri, pelo nero, un’andatura incerta. È rimasto solo nella casa dei vecchi custodi della scuola Sangone, in via San Matteo a Nichelino. Nessuno sa da quanto tempo. Da settimane, chi accompagnava i figli a scuola sentiva un odore forte, «di urina e di feci». Poi sono comparsi i video sui social: Jack che si aggirava nel cortile, solo, zoppicando, stanco, disorientato. Fino a ieri mattina, quando davanti al cancello sono arrivate le auto della polizia locale. A occuparsene è stato Fiodor Verzola, assessore con delega alla Tutela Animali. Che conosce bene quell’indirizzo.
Secondo le prime ricostruzioni, la casa era in uso a una coppia con figli, custodi della scuola. Vivevano lì con quattro cani. Dopo il pensionamento, i due hanno dovuto lasciare l’alloggio e trasferirsi in un altro comune. Tre cani li hanno portati via. Jack no. Qualche settimana fa avevano contattato un veterinario per chiederne la soppressione. Ma quando il medico si è presentato per la visita, nessuno ha aperto. Da quel momento, il cane è rimasto nella casa vuota. Senza cure, tra le sue feci. Quando Verzola li ha rintracciati, si sono giustificati: sì, lo avevano lasciato solo, ma «qualcuno andava a dargli da mangiare» dicevano.
«Abbiamo intenzione di andare a fondo in questa storia — spiega Verzola —. Per quanto mi riguarda, queste sono persone che non dovrebbero mai più poter detenere un animale». Nonostante il Governo abbia inasprito le pene per chi abbandona o maltratta gli animali, non è stato possibile sequestrare Jack. Dopo il sopralluogo, la coppia lo ha portato con sé nella nuova abitazione. «In questo caso non avevamo gli estremi previsti dalla legge per portarlo via» chiarisce Verzola. «Ma non abbiamo intenzione di far cadere la cosa nel silenzio». Per l’assessore non è la prima volta in quell’alloggio. Nel 2019, nella stessa casa, era già dovuto intervenire: «All’epoca la situazione era sfuggita di mano. I cani avevano fatto una ventina di cuccioli, poi adottati e sterilizzati grazie all’Ufficio Tutela Animali». Si attendono gli sviluppi di questa storia drammatica. I proprietari verranno denunciati? Sanzionati? Una vicenda che riporta alla mente quella del lupo cecoslovacco in piazza Crispi, a Torino: lasciato per mesi su un terrazzo, tra immondizia e feci, piangeva tutto il giorno. Anche allora la città si indignò, gli animalisti protestarono. Ma il cane restò al proprietario: per l’Asl non c’erano condizioni di maltrattamento. «Non è solo una questione di legge — conclude Verzola — ma di civiltà».
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