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E in strada a Torino, nel cassonetto dei rifiuti, spunta pure una bara

Il coperchio di una bara tra i rifiuti in strada. E sul web fioccano le battute

E in strada a Torino, nel cassonetto dei rifiuti, spunta pure una bara

E in strada a Torino, nel cassonetto dei rifiuti, spunta pure una bara

Ammettiamolo: chi di noi non ha conservato in cantina qualche vecchio oggetto, anche ingombrante, nell'idea che prima o poi potrebbe ritornare utile? Una Tv «da tenere di riserva», una tenda «perché prima o poi in campeggio ci torniamo», un trolley con le ruote che non girano più perché «possiamo sempre sollevarlo» o magari le piastrelle di riserva del bagno «se si rompe un tubo e dobbiamo sostituirle». C'è un altro oggetto ingombrante e che di sicuro prima o poi servirà a tutti che però, scommettiamo, nessuno di voi si sognerebbe di conservare in cantina: una bara. Eppure qualcuno a Torino a quanto pare l'ha fatto e poi, stufo (o forse contento?) di non veder arrivare il momento del suo utilizzo, ha pensato di liberarsene come si fa con qualunque altro oggetto ingombrante: ha contattato Amiat e l'ha portata vicino a un cassonetto, con tanto di cartello, perché venisse portata in discarica.

Siamo in via Sempione, all'altezza dell'incrocio con via Paisiello, zona Barriera di Milano. E il "curioso" oggetto lasciato ieri vicino ai cassonetti non poteva non attirare l'attenzione e l'ilarità. Le foto della bara, anzi per meglio dire del coperchio della bara, sono finite sui social diventando ben presto virali, tra i commenti di chi non credeva fossero vere e battute di ogni tipo. Qualcuno pensa che «forse il morto è resuscitato», un altro accusa il forte vento di ieri «che scoperchia tutto» e c'è anche chi individua il proprietario nel «signor Lazzaro».

In effetti, la curiosità di sapere chi abbia conservato una bara in cantina e perché poi solo il coperchio è tanta. Probabilmente anche da parte degli operatori Amiat chiamati a rimuoverla. Faranno il loro lavoro e la porteranno via ma c'è da scommettere che non mancherà qualche scongiuro...

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