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Viabilità

Nuovo semaforo per il T-red dei salassi: forse evitare la multa ora sarà più facile

Bocciata, invece, la proposta per inserire il contasecondi al semaforo giallo

I t-red che si trovano in corso Vittorio Emanuele II

I t-red che si trovano in corso Vittorio Emanuele II

Nuova segnaletica per il T-red "campione d'incassi", quello che nel 2023 aveva fatto registrare 27mila multe. E l'anno dopo ben 40mila. Ma nessun countdown per il giallo. All'incrocio tra corso Vittorio e corso Inghilterra gli automobilisti torinesi l'hanno pagata cara negli ultimi anni. Con un numero di sanzioni che per questo era 10 volte superiore alla media

Sì al nuovo semaforo
Da pochi giorni c'è un ulteriore semaforo indicante la svolta a sinistra e sono state ridisegnate le frecce direzionali sull’asfalto, proprio a ridosso dell’incrocio. Un intervento sollecitato da tempo dal vicecapogruppo di Torino Bellissima Pierlucio Firrao. «La Giunta, come al solito, aveva negato l'evidenza, ma dopo l'esposto al Prefetto, finalmente, la segnaletica è stata modificata», annuncia Firrao. Il consigliere, infatti, denunciava da tempo il fatto che il semaforo indicante la svolta a sinistra fosse situato nella corsia centrale, in un certo senso "consigliando" l'infrazione. «L'errore più comune era seguire il semaforo. Incorrendo nella multa», aggiunge Firrao.

No al countdown
Non contento della vittoria strappata grazie all’esposto, Firrao ieri, in un’interpellanza diretta all’assessore alla Mobilità Chiara Foglietta, chiede anche conto dell’introduzione del countdown, ovvero del conto alla rovescia, sui T-Red, come da impegno preso dal Consiglio, tramite una proposta di mozione del 2022.
Niente di fatto da Foglietta: «I dispositivi countdown possono essere installati solo l’impianto “comanda” un’unica direzione di marcia - dice -. Già sono stati prolungati i tempi del giallo di 5 secondi», aggiunge Foglietta. Caustica la controrisposta di Firrao: «La solita filosofia: invece di investire in infrastrutture che prevengano davvero gli incidenti, preferisce continuare a installare dispositivi sanzionatori, non preventivi. I contasecondi decidono che non li vogliono. Meglio incassare con le multe che ridurre gli incidenti».

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