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IL CASO
12 Luglio 2025 - 19:07
I consiglieri regionali del Piemonte quest’anno si concederanno una pausa estiva più breve rispetto al passato: 27 giorni di ferie, dal 7 agosto al 2 settembre, secondo l’ipotesi emersa durante l’ultima riunione dei capigruppo. Nel 2024 erano stati 34 i giorni di sospensione. Ma nonostante la riduzione della pausa, l’approvazione del nuovo piano socio-sanitario regionale — atteso da mesi — rischia comunque di slittare all’autunno. L’assessore alla Sanità Federico Riboldi non vuole sentir parlare di rinvii. «Sono determinato ad approvarlo entro l’estate: chiedo a tutti il sacrificio di prolungare l’attività d’aula. Abbiamo tanti obiettivi e tanti progetti e la sanità non aspetta». Da subito, Riboldi aveva indicato l’estate 2025 come termine ultimo per chiudere il dossier. Ma al momento, di concreto sul piano c’è poco: solo bozze e studi preliminari, nessun testo ufficiale è ancora stato depositato. E anche se la commissione Sanità riuscisse a evadere il provvedimento entro inizio agosto — ipotesi giudicata ottimistica — l’iter in aula non sarebbe certo immediato. Lo ha ammesso anche Davide Nicco, presidente del Consiglio regionale: «Se la commissione Sanità è pronta, noi siamo pronti». Ma il calendario sembra già saturo, e il rischio di rinvio è concreto.
A occupare le prossime settimane sarà soprattutto la discussione sull’assestamento di bilancio, che l’assessore Andrea Tronzano vuole approvare entro fine luglio. Non si tratterà solo di aggiornamenti tecnici: la Giunta potrebbe introdurre un aumento dell’addizionale Irpef, una misura che ha già acceso il confronto con l’opposizione. Tronzano punta a chiudere il confronto prima della pausa estiva, per concentrarsi a settembre sulla legge di bilancio 2026. Non è tutto: in aula dovrà passare anche il disegno di legge “Cresci Piemonte”, che mira a semplificare le varianti urbanistiche e a snellire le procedure per i piani regolatori. Una riforma fortemente sostenuta dalle associazioni di categoria, da imprese, professionisti e sindaci. Anche il presidente Alberto Cirio si è speso in prima persona e ha fissato la fine di luglio come scadenza per il via libera. Il testo è già stato trasmesso dal Grattacielo della Regione una decina di giorni fa. Rispetto ad altre leggi, il piano socio-sanitario richiede un’istruttoria più complessa. Si tratta dell’atto di programmazione strategica più rilevante per la sanità piemontese nei prossimi anni. La sua approvazione richiede audizioni, confronti con i territori, possibili modifiche, e l’impegno simultaneo di consiglieri, funzionari e tecnici regionali. Una macchina che difficilmente può funzionare a pieno ritmo in agosto. Inoltre, mentre il “Cresci Piemonte” è pronto, il piano sanitario non è ancora formalmente presentato. Questo rende difficile immaginare un’approvazione in extremis, a meno di una forzatura sui tempi o una drastica riduzione della discussione in aula. Il tempo stringe: solo tre settimane e mezzo separano i consiglieri dalla pausa estiva. In questo arco ristretto si dovranno esaminare tre provvedimenti-chiave: l’assestamento di bilancio, la riforma urbanistica e, in forse, il piano sanitario. A meno di una modifica del calendario d’aula o di un richiamo straordinario a Ferragosto, come teme qualcuno ironicamente, sarà difficile centrare tutti gli obiettivi. E mentre il presidente Cirio insiste su tempi stretti e decisioni rapide, cresce la sensazione che il piano di Riboldi dovrà attendere l’autunno per iniziare davvero il suo percorso istituzionale.
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