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Il fatto

Preso il rapinatore incubo dei tassisti

Sono stati proprio i soci di Taxi Torino a fermarlo. Era alla piscina Sempione

Preso il rapinatore incubo dei tassisti

E’ stato arrestato il rapinatore diventato l’incubo dei tassisti. E sono stati proprio loro, i conducenti, ad acciuffarlo. Dopo due giorni di paura con tre rapine, con tanto di forbici in mano, puntate alla gola dei tassisti, adesso l’incubo per chi guida un taxi è finito. Il malvivente è un tossicodipendente che ha alle spalle un “curriculum” con diversi colpi messi a segno. Prima dei taxi, è toccato ad alcune farmacie e a un ragazzo giovanissimo in scooter.

Lo hanno preso facendo rete, tutti insieme. Coordinandosi tra loro, aggiornandosi a vicenda, senza perderlo mai di vista. Lui, il rapinatore, usava lo scooter rubato al ragazzo per spostarsi. Una volta individuato, è stato fermato: sono state chiamate le forze dell’ordine e l’arresto è stato fulmineo. Agiva sempre con la stessa tattica, il malvivente. Faceva chiamare da un passante la centrale dei taxi e una volta salito a bordo, si faceva accompagnare nel quartiere che a lui occorreva raggiungere, a nord della città, dove lo spaccio di sostanze stupefacenti dilaga. Arrivato a destinazione, il rapinatore puntava delle forbici al tassista malcapitato e intimava di consegnargli il denaro. Tutti i soldi che avevano a disposizione.

Poi, non contento, prima di scendere dalla macchina si faceva consegnare le chiavi dell’auto così da scoraggiarli a correre per fare denuncia. «Quando è salito in macchina mi dava del “lei”», ricostruisce Luciano, tassista da 23 anni e vittima del rapinatore. Lo aveva caricato alla fermata della metropolitana, in via Principi D’Acaja. «In macchina parlavamo del più e del meno. Una cosa del genere, in tutti questi anni di lavoro, non mi era mai capitata».

Al termine dei suoi colpi il rapinatore diceva sempre la stessa frase, ai tassisti: «Non me ne frega un ca...o che avete le telecamere in macchina». E pensare che proprio quelle telecamere nelle auto hanno fatto sì che il malvivente venisse identificato. In due giorni e tre rapine aveva rubato circa trecento euro. Agiva sempre durante il giorno, incurante della luce del sole, convinto di poter portare avanti chissà per quanto il suo copione. E invece così non è stato. A commentare il lieto fine della vicenda è l’amministratore di Taxi Torino, Roberto Rocco: «Sono felice che questa storia si sia risolta in 48 ore grazie ai colleghi e soci di Taxi Torino». Alle 19 di ieri sera è stato fermato dietro la piscina del parco Sempione. Fine della corsa.

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