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IL FATTO

«E quando è salito mi dava del lei». E' caccia al rapinatore dei tassisti

Italiano, tossicodipedente e secondo gli inquirenti vive in strada, nella zona dell’ex Gondrand

«E quando è salito mi dava del lei». E' caccia al rapinatore dei tassisti

Rocco Roberto

«Non me ne frega nulla se avete le telecamere». Così il malvivente conclude i suoi colpi. Un paio, per ora. Due rapine in due giorni ai danni dei tassisti torinesi. Con tanto di arma bianca, per convincerli a consegnare i soldi. A raccontarlo, Roberto Rocco, amministratore di Taxi Torino «Un iter che sembra un copione. Si tratta di un italiano, sicuramente di un tossicodipendente» racconta. «Lui chiede a un passante di chiamargli un taxi. Quando la vettura lo carica, detta al tassista un indirizzo. Ma appena arrivati a destinazione, la rapina». Come è successo a Luciano, un tassista che ha alle spalle 23 anni di carriera «e non mi era mai capitata una cosa simile». Luciano ha fatto salire l’uomo alle 11.30 in corso Francia, all’altezza della fermata della metropolitana “Principi d’Acaja”. Si siede, dietro. Come da prassi.


Qualche convenevole «mi dava del lei e parlavamo del clima, pazzesco». Il ladro chiede di essere condotto in via Brindisi. Giunti a destinazione, tira fuori una forbice e intima a Luciano di consegnargli tutti i soldi che aveva con sè. «E lì ho collegato. Perchè il giorno prima, il mio collega, era stato rapinato. Anche in quel caso, l’uomo si era fatto accompagnare in quel quartiere».
Luciano aveva una forbice a pochi centimetri dal collo. Fortunatamente, è riuscito a restare lucido. Ha dato al malvivente quello che il ladro voleva «poi mi ha chiesto di dargli le chiavi della macchina. Per evitare che corressi a denunciarlo, forse». E alla fine, il ladro se n’è andato, tra le vie strette del quartiere Aurora.
Sparito. «In due giorni, nelle due rapine, si parla di un bottino da poche centinaia di euro» riprende Roberto Rocco.
Intanto, le forze dell’ordine sono entrate in possesso delle immagini che ritraggono il malvivente. Ed è subito partita la caccia all’uomo. Che si concentra principalmente nella zona di Torino Nord.
Perché quell’uomo, secondo gli investigatori, oltre a essere un tossicodipendente, è anche un senza fissa dimora che “bazzica” nella zona dell’ex stabilimento della Gondrand e della piscina Sempione. Si sono attivati anche i sindacalisti che hanno scritto al sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, al prefetto Donato Cafagna e al questore, Paolo Sirna. «Entrambe le rapine si sono consumate in orari diurni. E a pochi passi dal nostro centro città» conclude l’amministratore di Taxi Torino.

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