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Trasporti & Politica
09 Ottobre 2025 - 07:40
Ogni giorno 300.000 persone usano la tangenziale di Torino senza pagare: finirà tutto con il nuovo sistema Free Flow (ossia senza caselli) in arrivo? Per il momento, in attesa dei portali elettronici al posto delle barriere, sono in arrivo sistemi per bloccare i veicoli contromano, grazie a un sistema di telecamere, e soprattutto nuovi cantieri.
È quanto emerso ieri pomeriggio nell’audizione svolta dalla Seconda commissione del Consiglio regionale del Piemonte, presieduta da Mauro Fava, che ha ascoltato ITP spa (Ivrea Torino Piacenza spa) sui dossier più sensibili legati alla gestione del sistema tangenziale torinese e delle tratte autostradali in concessione.
L’AUDIZIONE IN REGIONE E IL NUOVO PERIMETRO DELLA CONCESSIONE
ITP spa è concessionaria dal 1 dicembre 2024 e ha in carico un mosaico di assi strategici: l’A5 (Torino–Ivrea–Quincinetto), l’A4/A5 (Ivrea–Santhià), l’A21 (Torino–Alessandria–Piacenza, fino alla connessione con l’Autosole) e l’A55, cioè il sistema autostradale tangenziale di Torino, con le diramazioni per Pinerolo e per Moncalieri. In commissione, alla presenza del direttore tecnico e del direttore d’esercizio, la fotografia scattata è nitida: sulla tangenziale torinese transitano ogni giorno 300mila veicoli senza pagare pedaggio. Un’anomalia? Una scelta storica? O, più semplicemente, un equilibrio che oggi necessita di essere ripensato alla luce delle tecnologie disponibili e delle esigenze di sostenibilità economica e gestionale.
Di fatto oggi la tangenziale torinese è gratuita quasi ovunque. Si paga in ingresso a Torino Nord, dove si innesta l’A4 Torino-Milano, e a Torino Sud, all’intersezione con l’A6 Torino-Savona e con la diramazione per Pinerolo. È il compromesso che ha retto per decenni: chi entra da fuori paga, chi si muove in città no (e la tangenziale diventa una "valvola di sfogo" agli ingorghi urbani, ma gli intasamenti e le code sono all'ordine del giorno).
FREE FLOW: DAL FORFAIT AL CHILOMETRICO, COSA CAMBIEREBBE
Tra i nodi affrontati, quello del cosiddetto free flow, il sistema di esazione senza caselli che consente di viaggiare senza fermarsi grazie a portali dotati di telecamere e sensori capaci di leggere le targhe. Annunciato nel giugno scorso dall'assessore regionale Marco Gabusi per la primavera 2027, è un metodo già in atto per l’Asti–Cuneo e per la Pedemontana lombarda; per l’area torinese la convenzione attuale prevede, per ora, lo studio di fattibilità tecnico‑economica sul sistema tangenziale di Torino e la sperimentazione sulla Torino–Pinerolo. Perché è un passaggio così rilevante? Perché l’introduzione del free flow porterebbe con sé un cambiamento strutturale del pedaggiamento: non più un costo forfettario, com’è oggi dove il pedaggio esiste, ma un corrispettivo legato con precisione alla percorrenza chilometrica.
Il principio, in apparenza, è semplice: pagare per quanto si usa. Ma cosa significherà per chi compie ogni giorno brevi spostamenti sulla cintura? E quale impatto avrà sul traffico di attraversamento e sulle scelte di percorso degli automobilisti? Domande legittime, che l’analisi costi‑benefici dovrà considerare con attenzione, insieme ai temi operativi: dall’affidabilità dei sistemi di rilevazione alle procedure di pagamento e regolarizzazione, fino alla tutela dei dati e alla trasparenza delle tariffe. C’è poi un aspetto non secondario: la fluidità. Se i caselli svaniscono, svanisce anche l’attrito che generano, metaforicamente e letteralmente. In una rete come quella torinese, fatta di innesti frequenti e volumi elevati, la rimozione dei varchi fisici può tradursi in scorrimento più regolare e in minori code nei punti critici. Sia sulla Pedemontana sia sull'Asti-Cuneo, però, per il momento intoppi e disservizi non sono mancati.
SICUREZZA: L’ALLARME CONTROMANO E L’USO INTELLIGENTE DELLE TELECAMERE
Altro capitolo decisivo riguarda la sicurezza, in particolare il pericolo dei veicoli contromano, come dimostrato dai terribili incidenti mortali dei mesi scorsi: sulla Torino-Milano e, poi, con una frequenza ravvicinata impressionante, sulla Torino-Bardonecchia (costante: i guidatori contromano erano ultraottantenni). I tecnici hanno assicurato che le segnaletiche di dissuasione coprono il 100% della rete e hanno aperto alla possibilità di adottare “particolari tecnologie, come le telecamere che sono in grado di riconoscere automaticamente il transito contromano”. L’obiettivo è chiaro: segnalare immediatamente l’evento, attivando una risposta tempestiva.
“Si tratta di progetti che miglioreranno l’efficienza delle infrastrutture, come quelli per le barriere di sicurezza e quelle fonoassorbenti, di miglioramento delle pavimentazioni e sulle problematiche di natura idraulica”, hanno spiegato i rappresentanti di ITP spa. Capitolo a parte per le nuove viabilità di adduzione all’autostrada: piste di accesso e collegamenti che possono alleggerire gli svincoli e distribuire meglio i flussi. Per queste opere, al momento, e capire quando si inizierà, è previsto solo lo studio di fattibilità; sarà il Ministero, di concerto con gli altri enti, a decidere quali interventi siano “meritevoli di accoglienza”.
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