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I retroscena dell'automotive

Stellantis, il piano di Filosa parte da... un pic nic (e tante muscle car)

Il ceo e il Wild Wheels at Work riservato ai dipendenti del Gruppo in America

Stellantis, il piano di Filosa parte da... un pic nic (e tante muscle car)

Auto "pimpate", muscle car dai colori brillanti, vecchi furgoncini giù di carrozzeria ma, signori, che motori. E famiglie e un pic nic. Antonio Filosa, nuovo ceo di Stellantis, si immerge nella festa dei dipendenti (americani) del Gruppo e prova a risollevare, se non le vendite, almeno il morale. Un segnale a tutti i dipendenti o un esercizio di leadership costruita dal basso?

Si tratta del Wild Wheels at Work, ossia il salone annuale delle auto dei dipendenti di Stellantis, giunto all'edizione numero 17 che quest'anno, come scrive lo stesso Filosa su Linkedin ,è stato "reso ancora più speciale come parte del nostro picnic inaugurale per famiglie Together We Win".

"Più di 300 splendidi veicoli, restaurati, costruiti o ritirati dai nostri talentuosi dipendenti, hanno fiancheggiato il campus della nostra sede nordamericana. Ognuno di essi ha raccontato una storia di passione, artigianalità e orgoglio" ha detto il ceo - che aveva annunciato fin dal suo insediamento che il suo "ufficio" sarebbe stato a Detroit -, in jeans e camicia bianca a passare tra le auto parcheggiate, scrutare sotto i cofani, parlare con i proprietari delle elaborazioni fatte (e pazienza se alcuni dei veicoli erano della concorrenza...).

Il sogno americano esposto in fabbrica, con quella scritta enorme sul campus "America made us", ossia l'America ci ha fatti. Una mossa per restituire orgoglio e fiducia, lì in quella working class dell'automotive che aveva preso duri colpi ai tempi del quasi fallimento di Chrysler, salvata poi dalla fusione con la Fiat di Marchionne. La stessa working class presa a calci (metaforicamente) dalla durezza di Tavares. Filosa, invece, così come al primo giorno a Mirafiori ha fatto portare pizza e sfogliatelle ai rappresentanti dei dipendenti convocati, sceglie un approccio diverso. 



"Questo evento è più di un salone dell'auto - ha spiegato -. È stata una celebrazione della creatività e della spinta che alimentano le nostre persone, non solo nel loro lavoro, ma nella loro vita. E accogliendo le famiglie dei dipendenti per unirsi ai festeggiamenti, abbiamo approfondito il nostro senso di comunità e di condivisione degli obiettivi. È un potente promemoria del fatto che le stesse mani che plasmano il futuro della mobilità stanno ispirando anche la prossima generazione ad amare ciò che facciamo e a sognare ancora più in grandeQuel tipo di energia non può essere prodotto. È quello che siamo".

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