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Il caso

Torino, settembre alle porte: gli studenti messi in ginocchio dagli affitti

A Torino gli affitti crescono del 15% in un anno: per i fuori sede trovare casa è sempre più difficile

Torino, settembre alle porte: gli studenti messi in ginocchio dagli affitti

Affitti, a Torino mercato alle stelle

Settembre si avvicina e, insieme al rientro dalle vacanze, torna anche la corsa agli alloggi per gli studenti universitari fuori sede. A Torino il quadro resta complesso: i canoni crescono a ritmo sostenuto, l’offerta scarseggia e la ricerca di una stanza o di un appartamento rischia di trasformarsi in una vera prova di resistenza. Secondo i dati di Idealista, a giugno 2025 il prezzo medio degli affitti a Torino si è attestato a 12,3 euro al metro quadrato, con un incremento del 6,7% rispetto all’anno precedente. La provincia ha fatto segnare rincari ancora più marcati (+13,2% a marzo 2025, con una media di 12,5 €/m²), mentre il Piemonte rimane più accessibile con 10,2 €/m². A Torino i canoni d’affitto sono saliti del 15,8% in un solo anno, posizionando la città tra quelle italiane in cui gli aumenti sono stati più consistenti. “Colpa della gentrificazione e dell’effetto Airbnb”, commenta uno studente in un forum online, “Torino è ormai la città in cui gli affitti sono cresciuti di più in Italia nell’ultimo anno”.

Il nodo principale resta l’affitto delle stanze singole, soluzione scelta dall’85% degli universitari. Nelle zone universitarie una stanza costa in media 430–433 euro, secondo le ultime rilevazioni, con rincari del 31% in dodici mesi. Nei collegi o nelle residenze studentesche pubbliche i canoni si aggirano intorno ai 400 euro, mentre nel mercato privato possono facilmente superare i 450. Per chi cerca un appartamento la situazione non migliora. I monolocali hanno un range che oscilla tra 250 e 350 euro, ma per soluzioni arredate in affitto da privati (dati HousingAnywhere) si sale fino a 605 euro, sebbene in calo del 19% sul 2023. I bilocali hanno toccato quota 590 euro mensili (+15% dal 2022), mentre i trilocali hanno raggiunto i 750 euro (+18%). Un bilocale o trilocale condiviso, scelta frequente tra amici e colleghi di corso, resta dunque su una fascia 600–750 euro.

Il problema è strutturale: la domanda di alloggi per studenti è aumentata del 30% in un anno, mentre l’offerta è scesa del 10%. La conseguenza è una pressione costante al rialzo dei prezzi, soprattutto nelle aree centrali o vicino ai poli universitari come Campus Einaudi, San Salvario e Vanchiglia.

Per tentare di invertire la tendenza è stato lanciato il progetto “Torino Student Housing”, con l’obiettivo di recuperare fino a 10mila appartamenti sfitti da destinare agli studenti. Sul fronte nazionale il governo ha potenziato il Bonus affitti, portandolo a un massimo di 1445 euro e fissando limiti Isee a 20mila euro, ma le associazioni studentesche giudicano queste misure ancora insufficienti. Tra gli studenti il malcontento cresce. Nei gruppi Facebook e Telegram dedicati agli affitti a Torino si moltiplicano le segnalazioni: richieste di tre mensilità di cauzione, due mensilità all’agenzia come compenso, oltre alle spese vive. “È una procedura standard”, scrive qualcuno con rassegnazione. Ma in tanti consigliano di aggirare le agenzie e puntare sugli annunci dei privati, per evitare costi extra.

Come consiglio, conviene iniziare la ricerca già a luglio ma intensificarla tra agosto e inizio settembre, quando l’offerta aumenta ma anche la concorrenza è più alta; ampliare lo sguardo a zone periferiche ben collegate come Rivoli, Collegno o Nichelino, dove gli affitti sono leggermente più bassi; e non affidarsi esclusivamente alle piattaforme immobiliari, ma presidiare i canali informali delle community universitarie.

Eppure, guardando ai numeri, emerge un paradosso. Secondo l’analisi di Immobiliare.it Insights, oggi a Torino la rata media di un mutuo è di circa 736 euro, inferiore ai quasi 800 necessari per un affitto. Una differenza non enorme, ma significativa: al termine del mutuo si diventa proprietari, mentre l’affitto resta una spesa “a perdere”. Il dato torinese si inserisce in un trend nazionale che vede città come Roma (1385 euro di mutuo contro 1407 di affitto) e Catania (550 contro 720) in situazioni analoghe, mentre Milano rimane proibitiva (1900 euro di rata contro 1500 di affitto).

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