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19 Agosto 2025 - 13:40
Immagine di repertorio
Negli ultimi anni, la città di Torino ha registrato segnali di tensione sul fronte abitativo per gli studenti universitari fuorisede. Secondo il rapporto “Torino da fuori” (2020–21), oltre l’85 % degli studenti iscritti all’Università e al Politecnico risiede in appartamenti condivisi. Le stanze in affitto stavano tra i 250 e 350 € al mese, mentre collegi privati arrivavano a costare fino a 600–700 € mensili.
Le rilevazioni dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, aggiornate al primo trimestre 2025, mostrano aumenti medi dei canoni di locazione:
Monolocali: +4,1 %
Bilocali: +2,6 %
Trilocali: +3,7 %
Sono in particolare i quartieri universitari e le zone semi-periferiche a registrare le maggiori impennate dei prezzi.
Nel 2024, Torino ha fatto registrare un +15,8 % negli affitti degli appartamenti, raggiungendo una media di circa 1 100 € al mese. Tuttavia, per i monolocali arredati, la piattaforma HousingAnywhere indica un prezzo medio di circa 605 €, in calo del 19 % rispetto all’anno precedente.
Una prospettiva locale riporta invece una stabilità nei prezzi: la stanza singola in studentati pubblici o in condivisione si aggira attorno ai 400 €, e i bilocali si attestano sui 600–700 €.
Per affrontare la carenza di alloggi, Università e Politecnico hanno lanciato il progetto “Torino Student Housing”, con l'obiettivo di recuperare fino a 10 000 dei 50 000 appartamenti inutilizzati presenti in città. Il piano offre supporto ai proprietari per la ristrutturazione e il successivo affitto agli studenti.
Sul fronte nazionale, il Bonus affitti 2025 è stato potenziato, con uno stanziamento aggiuntivo di 9,5 milioni di euro, affiancato da vincoli di merito e ISEE (massimo 20 000 €). L’importo massimo erogabile sale a 1 445 €.
Un’indagine a livello nazionale (Udu–Cgil–Sunia) evidenzia che:
Il 62 % degli studenti fuorisede dichiara difficoltà nella ricerca di un alloggio.
Il costo dell’affitto arriva a incidere fino all’80 % del loro budget mensile.
In questa situazione, ogni maggiorazione degli affitti peggiora la sostenibilità economica dello studio fuori sede, specialmente in assenza di supporti pubblici adeguati.
A Torino si evidenzia un quadro complesso e sfaccettato. Da un lato, la città conserva ancora affitti relativamente più accessibili rispetto ad altri grandi atenei, con soluzioni tipiche sotto i 400 €. Dall’altro, l’aumento dei canoni in alcune aree, unito allo squilibrio tra alta domanda studentesca e offerta abitativa limitata, inizia a creare una pressione concreta sul sistema. I tentativi di ammortizzare la situazione — come i progetti per riutilizzare case sfitte e i bonus economici selettivi — costituiscono risposte parziali e non risolutive. La sostenibilità dello studio universitario a Torino continua a dipendere dall’efficacia delle politiche abitative e dalla loro capacità di integrarsi con strumenti finanziari e urbanistici mirati.
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