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Alta tensione
17 Settembre 2025 - 21:19
«L’Idf è l’esercito più pulito al mondo». La frase del “prof ospite” al Politecnico di Torino che ha scatenato una bufera. È successo durante il corso “Princìpi e tecnologie di elaborazione di immagini digitali”, del dottorato in Elettrica, Elettronica e delle Telecomunicazioni. Un corso a scelta libera che, attivo dal 2022, prevede prevede anche lezioni con ospiti internazionali (guest lecturer). Nel carnet di professori esterni, Pini Zorea, docente dell’università israeliana di Braude, è stato invitato nelle aule del Politecnico per la prima lezione dell’anno accademico.
Il professore è stato però interrotto da alcuni studenti del collettivo “Cambiare rotta”, contestando la sua presenza con due striscioni. «Boicottare il riconoscimento facciale» perché sono tecnologie «complici con l’apartheid israeliano».
Dopo il botta e risposta, Zorea avrebbe esclamato la frase incriminante: «Ho lavorato nell’esercito molti anni fa e posso assicurarvi che l’Idf è l’esercito più corretto del mondo». L’episodio ha scatenato la polemica dopo che il collettivo ha pubblicato sui social il video di quanto accaduto: «Le università non devono essere complici. Pretendiamo che il rettore Corgnati risponda!».
Appreso quanto accaduto tra i banchi dell’Ateneo, il rettore Stefano Corgnati si dissociato dal «l’intervento inaccettabile» di Zorea. «Ho disposto, con effetto immediato, l’interruzione del modulo e la sospensione di ogni attività con il docente, che verrà convocato per un chiarimento - commenta Corgnati - Il Politecnico, ha da sempre condannato con piena evidenza ogni forma di violenza, ripudiando la guerra e esprimendo sdegno e riprovazione per il continuo massacro della popolazione civile a Gaza,Tale posizione è oggi ancora più forte e risoluta a seguito degli inaccettabili eventi di questi giorni».
«È inaccettabile che il Politecnico di Torino dia spazio a movimenti estremisti che hanno giustificato l’assassinio di Charlie Kirk e, al tempo stesso, licenzi senza appello un docente impedendogli di spiegarsi per una frase estrapolata mentre la sua classe veniva assediata». Così commenta la vicenda Augusta Montaruli, vice capogruppo Fratelli d’Italia alla Camera.
La deputata continua: «Da un’università ci si aspetterebbe almeno il diritto di chiarire e confrontarsi, non la persecuzione delle opinioni. Siamo davanti a una degenerazione aberrante che sarà oggetto di una interrogazione parlamentare»
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