Pd Piemonte: l'appello al rilascio del torinese alle autorità israeliane, era sulla Flotilla

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani lo ha dichiarato ieri: «Tutti gli italiani saranno a casa entro martedì». Ma nel frattempo è da mercoledì scorso, primo ottobre, che non ci sono contatti diretti con Abderrahmane Amajou, il presidente nazionale dell’associazione no-profit ActionAid Italia che era a bordo della barca Paola 1, una delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, diretta a Gaza. L'uomo è l'unico piemontese attualmente arrestato dalla marina israeliana.

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Un torinese tra gli arrestati sulla Flotilla: ecco chi è

E spunta un video: «Se vedete questo messaggio è perché sono stato rapito contro la mia volontà dalle forze militari israeliane»

Per la liberazione immediata di Amajou l'appello di ActionAid Italia dal Pd piemontese e dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo: «Sosteniamo la necessità del rilascio immediato di Abderrahmane e di tutti coloro che sono stati fermati, nel pieno rispetto dei loro diritti. Torino è orgogliosa del contributo che Abderrahmane, fondatore di Codiasco Piemonte (il Coordinamento delle Diaspore per la Cooperazione internazionale) per molti anni attivo in Slow Food e vicepresidente dell’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo, ha dato e continua a dare alla nostra città, al nostro territorio e al nostro Paese, costruendo ponti di dialogo, inclusione e cooperazione. In queste ore difficili siamo accanto alla sua famiglia, agli amici e a tutta la comunità che lo conosce e lo stima per il suo impegno civile, sociale e culturale. Continuiamo a essere uniti nel sostenere chi agisce per la pace e nell’affermare ancora una volta l'importanza fondamentale dei valori di giustizia e solidarietà», dichiara.