Torino, inizia il processo di Allegri contro Andrea Diprè: «Con tutto quello che la Juventus ha rubato a Firenze, tu denunci me?»

È finito a processo a Torino lo youtuber Andrea Diprè, accusato di violazione della privacy per aver diffuso pubblicamente il numero di telefono di Massimiliano Allegri, allora allenatore della Juventus e oggi tecnico del Milan.

I fatti risalgono all’estate 2023, quando Diprè pubblicò su TikTok un video divenuto rapidamente virale: fingendosi “l’avvocato della Fiorentina”, telefonò ad Allegri per scherzo, in pieno calciomercato, mentre si rincorrevano voci sul possibile passaggio di Lukaku alla Juventus al posto di Vlahovic. L’allenatore, insospettito, chiuse la chiamata chiedendo: “Ma lei chi è?”. In quel momento, però, nel video comparve il numero personale del mister, che venne immediatamente inondato di messaggi e telefonate dai tifosi. Costretto a cambiare numero, Allegri decise di denunciare Diprè, che reagì pubblicamente con un post: “Con tutto quello che la Juventus ha rubato a Firenze, tu denunci me? Vergognati. Forza Viola”.

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La Procura di Torino, coordinata dalla pm Valentina Sellaroli, ha aperto un fascicolo per diffusione del numero di cellulare al fine di trarre profitto arrecando danno. Diprè, difeso dall’avvocata Marika Piccoli, si è presentato in aula giovedì 23 ottobre 2025; il processo è stato rinviato al 22 gennaio 2026.

Il legale di Allegri, Pietro Nacci Manara, che lo ha già rappresentato in altre vicende giudiziarie, ha avviato interlocuzioni per una possibile soluzione stragiudiziale, che prevederebbe un risarcimento in cambio della mancata costituzione di parte civile da parte dell’allenatore.

“Gli avvocati di Allegri mi spaventano molto – ha detto Diprè a TorinoToday –. So che sono rigorosissimi. Mi hanno detto che, in questi anni, hanno guardato con attenzione tutti i contenuti che pubblico. Io non ero in cattiva fede e il video era scherzoso. Forse si è risentito perché sa che sono un tifoso della Fiorentina. Ma, da quando ha lasciato la Juventus, lo stimo molto.”

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