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Nuovo bonus mamme lavoratrici 2025: cosa cambia, quanto spetta e come ottenerlo

Soldi subito, niente tasse e domanda diretta all’Inps

Nuovo bonus mamme lavoratrici 2025: cosa cambia, quanto spetta e come ottenerlo

L’Inps ha finalmente sbloccato il nuovo bonus mamme lavoratrici 2025, un aiuto economico pensato per sostenere chi ogni giorno deve incastrare figli, lavoro e vita reale. Dopo mesi di attesa, la circolare n. 139 segna l’inizio ufficiale delle domande: la scadenza è fissata al 7 dicembre 2025 e, per la prima volta, le richieste vanno presentate direttamente all’Inps e non più tramite datore di lavoro.

Il contributo è stato ridisegnato dal decreto Omnibus 2025 e non prevede più l’esonero contributivo: ora si tratta di un assegno unico fino a 480 euro, erogato una sola volta nel mese di dicembre. L’importo è calcolato su base mensile — 40 euro per ogni mese di lavoro nel 2025 — e spetta solo a chi rientra nei requisiti.

Possono accedere al bonus le lavoratrici dipendenti, autonome o professioniste con un reddito complessivo annuo non superiore a 40 mila euro. Il requisito fondamentale è familiare: servono almeno due figli a carico (con il più piccolo sotto i 10 anni) oppure tre figli, se il più giovane non ha ancora compiuto 18 anni. Niente da fare, invece, per colf, baby sitter e imprenditrici non iscritte a una forma pensionistica obbligatoria.

Il diritto al contributo si matura se il requisito dei figli è posseduto al 1° gennaio 2025 o raggiunto entro il 31 dicembre dello stesso anno. In caso di nuova nascita durante l’anno, il bonus scatta dal mese di nascita e non decade nemmeno in caso di eventi familiari come decesso o affidamento esclusivo al padre. Restano esclusi, invece, i figli per i quali è cessata la responsabilità genitoriale. L’importo arriverà in un’unica soluzione a dicembre 2025: in busta paga per le lavoratrici dipendenti e con accredito diretto per le autonome o professioniste. Il vantaggio è notevole: l’assegno non è tassato, non entra nel calcolo dell’Irpef e non incide sull’Isee. Un piccolo aiuto reale, che non rischia di essere “mangiato” dalle imposte.

La domanda si presenta solo online, dal portale Inps (tramite Spid, Cie, Cns o eIDAS), tramite patronato o call center (803 164 da fisso, 06 164 164 da mobile). Chi non riesce a rispettare la scadenza del 7 dicembre — perché magari il secondo o terzo figlio nasce dopo — avrà una finestra aggiuntiva fino al 31 gennaio 2026.

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