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La classifica
30 Ottobre 2025 - 09:19
A settembre 2025, gli stipendi in Italia sono aumentati del 2,6% rispetto all'anno precedente, ma la crescita non è stata uniforme tra i diversi settori. Alcuni, come l'agricoltura e la pubblica amministrazione, hanno visto incrementi più marcati rispetto all'industria e ai servizi, con il settore pubblico che ha registrato aumenti notevoli, soprattutto tra i funzionari ministeriali.
Secondo i dati Istat, la pubblica amministrazione è in cima alla lista, con i ministeri che hanno visto un aumento di ben il 7,2%. Anche i settori della Difesa e delle Forze dell'Ordine hanno visto crescite significative, intorno al 6%, così come l'energia e il petrolio, che hanno guadagnato il 5,2%. Al contrario, le farmacie private e le telecomunicazioni sono tra i settori più deludenti, con gli stipendi fermi da un anno.
Nonostante la crescita media delle retribuzioni, l'aumento non è stato sufficiente a tenere il passo con l'inflazione. Mentre l'inflazione a settembre 2025 era intorno al 1,6%, i prezzi dei beni di consumo, come quelli del carrello della spesa, sono aumentati del 3,1%, superando l'incremento degli stipendi. Questo ha generato una sensazione diffusa di perdita del potere d’acquisto, nonostante i salari siano cresciuti.
Un altro problema riguarda i rinnovi dei contratti collettivi nazionali, strumenti fondamentali per il miglioramento delle retribuzioni. Attualmente, il 43,1% dei lavoratori italiani, pari a 5,6 milioni di persone, non ha un contratto collettivo nazionale aggiornato. Questo include contratti in trattativa da tempo, come quello dei metalmeccanici, che interessa 1,5 milioni di lavoratori. Solo il 56,9% dei dipendenti ha un contratto attivo e aggiornato.
Chi sale
Ministeri: +7,2%
Militari e Difesa: +6,9%
Vigili del Fuoco: +6,8%
Forze dell'Ordine: +6,1%
Energia e Petrolio: +5,2%
Agricoltura: +4,9%
Pubblica Amministrazione: +3,3%
Chi non sale (o sale di poco)
Servizi Privati: +2,4%
Industria: +2,3%
Farmacie private: 0%
Telecomunicazioni: 0%
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