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Torino rafforza la lotta alla tratta di esseri umani con un protocollo multi-agenzia

Donne, bambini e migranti al centro dell’intesa firmata da Prefettura, Procura, Regione e enti locali per protezione delle vittime e contrasto al crimine organizzato

Torino rafforza la lotta alla tratta di esseri umani con un protocollo multi-agenzia

Donne, bambini e migranti sono al centro del nuovo Protocollo di Intesa contro la tratta di esseri umani sottoscritto questa mattina in Prefettura a Torino. L’accordo, frutto di una collaborazione tra istituzioni pubbliche e organizzazioni del privato sociale, mira a combinare la tutela delle vittime con il contrasto al crimine organizzato.

Il Prefetto di Torino, Donato Cafagna, ha sottolineato come la tratta sia strettamente legata ai flussi migratori irregolari e come le vittime siano spesso persone fragili. «Prevenirla e contrastarla – ha spiegato – è l’obiettivo del Protocollo, che rafforza la rete torinese anti-tratta e armonizza la cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti, per favorire l’identificazione e l’assistenza delle potenziali vittime».

Il Protocollo, che si ispira al Meccanismo Nazionale di Referral del Dipartimento Pari Opportunità, prevede lo scambio di informazioni tra enti, interventi coordinati e formazione congiunta degli operatori del settore. Tra i firmatari figurano la Prefettura di Torino, la Procura della Repubblica, la Regione Piemonte, la Questura di Torino, l’Ispettorato del Lavoro, le istituzioni giudiziarie locali, i Comandi di Carabinieri e Guardia di Finanza, oltre a organizzazioni sindacali e dell’avvocatura.

L’assessore regionale alla Sicurezza e Immigrazione, Enrico Bussalino, ha evidenziato come il Piemonte rafforzi con questo Protocollo una rete istituzionale capace di proteggere le vittime, prevenire gli abusi e colpire chi trae profitto dalla tratta. «La coesione tra istituzioni è l’unica strada efficace per garantire dignità e diritti», ha affermato.

Anche il Procuratore della Repubblica di Torino, Giovanni Bombardieri, ha rimarcato l’importanza della formazione degli operatori, che permette di intercettare le situazioni di sfruttamento sin dai primi momenti, favorendo l’efficacia degli interventi giudiziari successivi.

Per la Città di Torino, l’assessore alle Politiche sociali, Jacopo Rosatelli, ha sottolineato che il Protocollo rafforza l’assistenza alle vittime di tratta e sfruttamento sessuale e lavorativo, garantendo accoglienza, supporto sociale e formazione continua per gli operatori coinvolti.

Hanno manifestato l’intenzione di aderire anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cuneo e organismi internazionali quali l’Agenzia dell’Unione Europea per l’Asilo (EUAA), dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), a testimonianza della valenza europea e internazionale dell’iniziativa. Il Protocollo punta a sviluppare buone prassi operative, facilitare la denuncia dei reati e promuovere un approccio concreto e proattivo per la protezione delle persone più vulnerabili.

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