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L'evento

Approda a Torino la "grammatica del rispetto”: parole che possono cambiare le relazioni

Venerdì 21 novembre, alle 21, il Centro Polifunzionale Ex Fergat di via Millio 20 ospiterà l’incontro «La grammatica del rispetto», promosso dal Circolo Pd3 Carpanini

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La locandina della campagna pinerolese per la Giornata contro la violenza sulle donne

Nella settimana che precede il 25 novembre, la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, Torino torna a interrogarsi sul peso delle parole. Non solo quelle gridate nei titoli dei giornali o nei tribunali, ma anche quelle pronunciate ogni giorno nei corridoi delle scuole, nei bar, in famiglia.
Perché il linguaggio — dicono gli organizzatori — può essere «il primo luogo in cui nasce la violenza», oppure il primo spazio in cui la si può disinnescare.

È con questo spirito che venerdì 21 novembre, alle 21, il Centro Polifunzionale Ex Fergat di via Millio 20 ospiterà l’incontro «La grammatica del rispetto», promosso dal Circolo Pd3 Carpanini. Un titolo semplice, ma che contiene un messaggio preciso: cambiare le parole per cambiare la cultura.

Le voci della città

A portare punti di vista diversi — politici, istituzionali, giuridici — ci saranno Francesca Troise, presidente della Circoscrizione 3, Maria Grazia Grippo e Ludovica Cioria, rispettivamente presidente e vicepresidente del Consiglio comunale, insieme alla presidente regionale del Pd Nadia Conticelli e alla consigliera regionale Laura Pompeo, da anni impegnata sui temi delle pari opportunità. Sarà presente anche Silvia Lorenzino, avvocata e portavoce delle Democratiche Torino, che racconterà come il linguaggio, nelle aule giudiziarie, possa spesso fare la differenza nella percezione delle donne che denunciano.

L’incontro, guidato dalla giornalista e scrittrice Rosanna Caraci, sarà introdotto dal segretario del Circolo, Antonio Caprì, e vedrà poi il saluto del segretario metropolitano Marcello Mazzù.

Le parole che feriscono (e quelle che proteggono)

Al centro del dibattito quei gesti linguistici che spesso passano inosservati: ironie svalutanti, modi di dire sessisti, ruoli raccontati sempre nello stesso modo. Piccole scelte di parole che, sommate, costruiscono un immaginario che può alimentare squilibri e pregiudizi.

Per questo l’incontro non vuole essere una lezione, ma un momento di ascolto e confronto: quali espressioni evitare? Quali nuove abitudini promuovere? E come si fa a rendere il linguaggio un alleato, e non un ostacolo, nella battaglia contro la violenza di genere?

Un appuntamento per il quartiere e per la città

L’evento si inserisce nel percorso di sensibilizzazione che ogni anno, intorno al 25 novembre, anima Torino e i suoi quartieri. Un’occasione, spiegano dal Circolo Carpanini, per «richiamare l’attenzione sulla responsabilità di ciascuno» e sul ruolo che il linguaggio gioca nel definire relazioni, rispetto e potere.

L’invito è aperto a tutte e tutti: perché cambiare le parole, a volte, significa iniziare a cambiare anche il mondo che ci circonda.

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