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La richiesta

Un “permesso” per abbattere gli alberi, 3mila torinesi (e Geller) contro la Città

La delibera di deliberazione di iniziativa popolare passerà in commissione il 18 dicembre

Un “permesso” per abbattere gli alberi, 3mila torinesi (e Geller) contro la Città

La sostituzione di aceri giudicati a fine vita dal Comune con dei peri di dimensioni inferiori e dalla chioma più spoglia su corso Umbria. Poi il braccio di ferro tra comitato cittadino e Comune, finito anche al Tar, sull’abbattimento di 241 alberi lungo l’asse centrale di corso Belgio (Vanchiglietta), dove alla fine, dopo mesi di manifestazioni e di presidi permanenti ancorati ai tronchi degli aceri, è stato decretato l’abbattimento parziale e frazionato nel tempo.

Infine, la “ferita” del Parco del Meisino, dove, in nome del progetto del “Centro per l’educazione sportiva e ambientale”, la cui realizzazione è prevista per il prossimo anno, «sono stati abbattuti 90 alberi, dai 6 inizialmente previsti». Per Elena Sargiotto, tra le prime dei circa 2.500 firmatari della proposta di modifica del regolamento del verde pubblico, portata a Palazzo civico questa mattina, è in più di un’occasione che il Comune di Torino non sarebbe stato trasparente nel comunicare i suoi interventi sulla flora cittadina.


E’ per questo che oggi chiedono di avere voce in capitolo. «Immediata comunicazione alla cittadinanza di ogni singola decisione di abbattimento», recita la richiesta dei cittadini, nero su bianco. Tra di loro anche Roberto Accornero, attore e doppiatore eporediese, noto per il ruolo del “dottor Geller”, nella serie Tv Camera Cafè, ma negli ultimi tempi anche per il suo impegno nella tutela delle aree verdi cittadine. Già portavoce del Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio e in prima linea contro il restyling in chiave sportiva della riserva del Meisino. «E’ una ferita apertissima. Si tratta di un intervento in una zona a rischio esondazione. Non c’è alcuna correlazione tra alberi sani e passerella con piloni di cemento», racconta Accornero. Pochi giorni fa, infatti, erano partiti i lavori, con l’intelaiatura della passerella che collegherà due porzioni del parco, passando sopra corso Don Luigi Sturzo. La richiesta, onde scongiurare “ecomostri”, così li definisce il Comitato del Meisino, simili, invita anche alla cautela, quando si parla di rinnovo di intere alberate come, per l’appunto, nel caso di corso Belgio. «Non è un discorso politico», assicura Accornero. «Chiediamo che non sia più possibile adoperare un abbattimento totale di alberate coinvolgendo anche alberi sani», aggiunge invece Roberto Gnavi, primo firmatario della richiesta di delibera di iniziativa popolare e membro della Consulta al verde che, sulla proposta di modifica si è già espressa con parere favorevole. Il prossimo passo, ora, è il dibattito in Sesta commissione il 18 dicembre.

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