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Il Borghese

Torino, così Mirafiori diventa il (nuovo) mercato del crack

Il nostro viaggio nella città della droga: vi diciamo dove sono, qualcuno li ferma?

Torino, la piazza del crack dietro la (ex) Fiat

È Mirafiori la nuova piazza dello spaccio di droga a Torino, il mercato 24 su 24, sette su sette, del crack a buon prezzo. In corso Tazzoli, alle spalle di una vasta area che un tempo era tutta di Fiat e ora attende di conoscere i piani di Stellantis, c’è un giardino, anche se sarebbe più giusto definirlo un piccolo parco. Con alberi, panchine, giochi per bambini, nel cuore di un quartiere residenziale nato per le famiglie. Solo che qui i giochi per i bambini sono deserti, ché il parco è colonizzato da questi ragazzoni in monopattino, veri delivery dello stupefacente.

C’è un signore che passa, quasi certamente per sbaglio: fissa il giovane in piedi sulla panchina, che sembra sfidarlo con il suo sguardo dietro il ciuccio (sarà il contenitore del crack o uno strumento anti-ansia da Gen Z?). Ecco, quel signore con la giacca azzurra, quasi certamente residente in zona, è diventato il soggetto estraneo alla scena, lo straniero a Mirafiori. Nella piazza dello spaccio ci solo i pusher e i loro clienti. E di notte i lampioni illuminano un mercato fiorente.

Sono gli stessi, organizzatissimi, che questa estate presidiavano i laghetti di Italia 61, che con i loro monopattini raggiungono velocemente piazza Bengasi. La geografia dello spaccio fra Mirafiori, Lingotto e Moncalieri è questa.

Barriera Milano e San Salvario fanno più rumore, si sa. Il Sempione è appariscente. Mirafiori no, è la piazza di spaccio silenziosa ma con quella prepotenza che vi abbiamo detto: se non sei qui per comprare, vattene. I pusher con il ciuccio proseguono il loro business indisturbati e protetti dagli alberi, che li mascherano alle pattuglie. Ma poi passano in zona? A Italia 61 questi si vedevano dalla tangenziale quasi, ma sempre lì stavano.

Noi abbiamo cominciato da qui il viaggio nelle piazze dello spaccio. Ve le racconteremo, una alla volta. Se non riusciremo a finire l’elenco sarà una bella notizia: perché vorrà dire che chi di dovere è intervenuto.

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