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Indagini

Incassa il reddito di cittadinanza, ma non segnala l’arresto del figlio

L’uomo è accusato di non aver comunicato all’Inps la detenzione del familiare convivente, come previsto dalla normativa

Incassa il reddito di cittadinanza, ma non segnala l’arresto del figlio

Tribunale di Torino

Quando il figlio è stato arrestato per una rapina l’11 gennaio 2021, il padre – un 58enne residente a Torino – non ha informato l’Inps, come invece richiesto per i beneficiari del reddito di cittadinanza. La mancata comunicazione è al centro del procedimento penale iniziato il 1° dicembre davanti al tribunale torinese. L’uomo, assistito dall’avvocato Andrea Giovetti, percepiva il reddito dal 2020.

Secondo la normativa, chi riceve il sussidio deve segnalare entro due mesi l’eventuale arresto di un familiare convivente, circostanza che può determinare la revoca o la riduzione del beneficio. Le indagini, coordinate dalla sostituta procuratrice Fabiola D’Errico, sono partite dopo controlli di routine che avevano rilevato alcune irregolarità. Nel caso di una condanna, l’imputato potrebbe essere chiamato a restituire le somme ritenute non dovute, quantificate in diverse migliaia di euro.

Nel corso dell’udienza, il giudice ha ammesso la lista dei testimoni proposti dalle parti e ha rinviato il processo a febbraio. La difesa sostiene che il 58enne avrebbe agito in buona fede e ritiene che l’Inps avrebbe potuto acquisire autonomamente l’informazione sull’arresto del figlio tramite i registri pubblici.

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