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LA POLEMICA
03 Dicembre 2025 - 19:05
Barriera Milano
Panchine, aree pedonali, 400 nuovi alberi e una pista ciclabile. Sono una parte dell’ambizioso progetto del Comune di Torino per riqualificare i quartieri di Aurora e Barriera.
Un piano da quasi 26 milioni di euro. Alla “rambla”, fatta di un graffito lungo quasi 3 chilometri, in corso Palermo (dall’intersezione con corso Regio Parco a quella con corso Boccherini), l’onere di restituire la pace perduta dei residenti.
Eppure sta scatenando l’effetto contrario: i cittadini si “ribellano” al progetto. Dai quartieri interessati nascono due petizioni, che hanno raccolto un totale di quasi 2mila firme, per opporsi alla riqualificazione pensata dalla Città di Torino. Il sentito comune è che questa colossale spesa non vada a risolvere le concrete problematiche della zona e le reali necessità degli abitanti.

Due aree, due Circoscrizioni (la 6 e la 7), due petizioni.
Non solo il progetto non convince, ma divide: «Abbiamo bisogni diversi».
«Abbiamo delle perplessità - ha detto Sofia Ilaria Cavaciuti, firmataria “per Aurora” - Gli interventi andrebbero pensati chiedendo ai residenti le reali esigenze. Noi risponderemmo: migliorare i servizi». Nel documento, firmato da 404 torinesi, vengono richieste una migliore illuminazione, la ristrutturazione degli edifici fantasma esistenti e il rifacimento del manto stradale del Ponte Carpanini. Le contestazioni vergo no in particolare sulle modifiche alla viabilità di corso Palermo, «snodo centrale che agevola la tranquillità delle vie limitrofe». E la mancanza di una casa del quartiere: «non c’è un luogo di riferimento e di ritrovo per giovani e famiglie».
Se i cittadini “sotto” corso Vigevano - prendendolo come linea di confine tra i due quartieri - si oppongono per interventi poco allineati alla realtà, i vicini “del piano di sopra” si preoccupano delle conseguenze.
«Il rischio è che le isole pedonali diventino aree di bivacco per sbandati di ogni tipo. Vogliamo davvero facilitare la “via dello spaccio” fino al Sempione?». Giulia Magro, firmataria di una petizione da 792 consensi, commenta: «Questa non è una riqualifica ma trasformazione, quello che vogliono fare c’è già».
«Pensano alla ciclabile quando la mattina, scendendo di casa, la mia speranza è di non trovarmi la macchina coi vetri rotti. Di nuovo», ha raccontato Paolo, un residente di Barriera esasperato.
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