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Il caso
16 Settembre 2025 - 06:29
Una bella storia. Quattro piazze che non sono propriamente piazze, ma assi viari lungo i quali presentare “racconti”. Tante buone intenzioni per la riqualificazione in positivo della periferia nord della città.
Il progetto presentato lo scorso fine luglio dal Comune di Torino si presenta come un rivoluzionario processo di definizione “partecipata” del percorso. E dal processo di ascolto appare chiaro: «La priorità dei residenti è la sicurezza».
Lo ha confermato ieri mattina l’assessora alle Periferie Carlotta Salerno, convocata insieme ai colleghi Paolo Mazzoleni (Urbanistica) e Francesco Tresso (Verde pubblico) in commissione Ambiente di Palazzo civico per fornire un aggiornamento sullo stato del macropiano presentato dal primo cittadino Stefano Lo Russo a fine luglio.
Alla “rambla”, fatta di un graffito lungo quasi 3 chilometri, che percorrerà i cinque snodi, o “aree di potenzialità”, lungo corso Palermo (dall’intersezione con corso Regio Parco a quella con corso Boccherini), l’onere di restituire la pace perduta dei residenti. «Aumentare il verde e migliorare l’illuminazione sono state le esigenze emerse», spiega Salerno. «Gli interventi piccoli e belli, ma difficilmente vandalizzabili. Che non generino degrado percettivo».
Anche tra i consiglieri sono diversi a preoccuparsene: «Avete visto tutti cosa accade ai giardini Madre Teresa di Calcutta e come viene utilizzato lì il verde», commenta il consigliere FdI Enzo Liardo. Una narrazione, quella presentata dalla Giunta, «surreale», per il vicecapogruppo vicario di Forza Italia Domenico Garcea. «Un bel libro dei sogni fatto di piste ciclabili, panchine artistiche e aree pedonali. Ma qui non siamo a Disneyland, siamo ad Aurora e a Barriera, quartieri dove la gente ogni giorno convive con spaccio, degrado, insicurezza e microcriminalità diffusa. E la Giunta cosa propone? Panchine. Panchine che, nei fatti, diventeranno nuove basi logistiche per ubriaconi, sbandati e spacciatori. Aree pedonali che non verranno vissute dalle famiglie, ma occupate da chi in quelle zone detta legge da anni, sotto gli occhi impotenti dei cittadini», tuona.
Il capogruppo M5S Andrea Russi, invece, mette in guardia sui rischi della pedonalizzazione di via Martorelli, «che ha già generato scompiglio nel quartiere. Hanno raccolto più di 800 firme», dice.
Nessuna pedonalizzazione è prevista – chiarisce Salerno –. Il concetto è la maggiore vivibilità degli spazi».
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