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09 Dicembre 2025 - 12:30
IMU 2025: il countdown è iniziato. Il 16 dicembre suona la campanella del saldo e milioni di proprietari faranno la fila – virtuale o fisica – per il versamento più indigesto di fine anno.
La normativa non lascia molti margini di fantasia: l’IMU la deve pagare chi possiede un immobile o un terreno, a meno che non si tratti della famosa “abitazione principale” non di lusso. Tradotto in versione semplice: se la casa in cui vive non è un castello, una villa hollywoodiana o un appartamento da film anni ’60 con affreschi, l’IMU non riguarda il proprietario.
Devono invece mettersi in fila:
proprietari di fabbricati, terreni e aree edificabili
titolari di diritti reali (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie)
genitori assegnatari della casa familiare per sentenza
locatari di immobili in leasing, anche se ancora in costruzione
E per evitare equivoci: l’IMU non la paga chi occupa l’immobile, ma chi lo possiede.
L’elenco dei non obbligati è praticamente la versione fiscale dei “liberi tutti”:
l’inquilino
il nudo proprietario quando c’è un usufruttuario
la società di leasing (perché l’IMU grava sull’utilizzatore)
il comodatario
l’affittuario dell’azienda se l’immobile è dell’impresa
Insomma: se non ha il possesso effettivo o il diritto sul bene, può dormire tranquillo.
Esiste un modo totalmente legale per non pagare: avere un debito talmente basso che il Comune rinuncia a incassarlo. Sotto i 12 euro complessivi (o altra soglia decisa dal Comune), il pagamento non è dovuto.
Esempio: un acconto da 11 euro? Non si paga, ma l’intero importo andrà saldato a dicembre se il totale supera il minimo.
La madre di tutte le esenzioni è quella sulla casa in cui si vive. La legge è precisa: vale solo per un immobile dove proprietario e famiglia risiedono e dimorano abitualmente. E poi è arrivata la sentenza-bomba della Corte Costituzionale (n. 209/2022), che ha scardinato il vecchio concetto di “nucleo familiare unito sotto lo stesso tetto”:
due coniugi possono avere doppia esenzione anche con due residenze diverse, nello stesso Comune o in Comuni differenti.
Case signorili, ville, castelli e palazzi con pregio storico? Anche se ci vive, l’IMU non perdona.
Categorie colpite senza pietà:
A/1 – abitazioni signorili
A/8 – ville
A/9 – castelli e palazzi storici
Per loro l’esenzione prima casa non esiste.
La più recente riguarda gli immobili distrutti o dichiarati inagibili nei territori colpiti dal sisma del Centro Italia del 2016: per questi l’IMU salta completamente.
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