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torino
10 Dicembre 2025 - 16:24
Una cena veloce, un po’ di Tv, il relax sul divano e poi a dormire. Una tranquilla serata in casa propria, come tante trascorse nei suoi 86 anni di vita, che in pochi secondi si è trasformata in un incubo.
È successo ieri sera in via Boccherini, a pochi passi dal parco Sempione, a Torino. Una zona dove, a quanto pare, ormai non ci si può più ritenere al sicuro neanche neanche dentro casa propria. Negli ultimi tempi le segnalazioni di effrazioni - tentate o riuscite - ai piani bassi si stanno moltiplicando: «Sono i tossicodipendenti che bivaccano nel parco - raccontano i residenti - cercano soldi per la droga e non si fanno problemi a rubare. Prima hanno cominciato con le auto in sosta, ora stanno passando alle case: tentano di entrare da porte e finestre». Ed è proprio questo che è successo a Pietro (il nome è di fantasia), che a distanza di ore da quanto avvenuto non solo è ancora confuso e spaventato ma porta ben visibili sul corpo i segni che gli ha lasciato il ladro.

Erano all’incirca le 20.30 e l’86enne era solo in casa, al primo piano, quando un uomo si è arrampicato sulla facciata del palazzo e ha scavalcato la ringhiera. Pietro non si è accorto di nulla, anche perché non solo porta e finestra erano chiuse ma le tapparelle erano anche già abbassate. Questo non ha fermato il malvivente che ha letteralmente sfondato i serramenti, ha spaccato il vetro ed è entrato in casa infilandosi in un varco piuttosto stretto, segno che era di corporatura esile. Il pensionato non si è fatto intimidire e ha cercato di opporsi a un furto che è diventato ben presto rapina: tra i due è scoppiata una colluttazione che, inevitabilmente, ha visto soccombere il più anziano padrone di casa. Alla vista del sangue della vittima, ferita alle braccia e alla testa, il ladro probabilmente ha capito che la situazione gli era sfuggita di mano e che in caso di arresto avrebbe rischiato grosso. Quindi ha deciso di fuggire senza neanche impossessarsi di soldi o altri oggetti conservati in casa. In preda alla confusione, non è riuscito ad aprire la porta di ingresso e allora è uscito dalla stessa finestra da cui era entrato, ferendosi con i vetri e lasciandosi una scia di sangue alle spalle, che porta fino al parco Sempione. Segno che con ogni probabilità si trattava proprio di uno dei tanti tossicodipendenti pronti a tutto per procurarsi i soldi per comprarsi una dose. In via Boccherini sono accorsi gli agenti della polizia e un’ambulanza ma Pietro, pur se ferito e spaventato, ha rifiutato il trasporto in ospedale, limitandosi a farsi curare sul posto.
Un episodio grave, che riaccende ancora una volta la luce sul problema sicurezza a Barriera di Milano e in particolare nella zona del parco Sempione. «Da tempo - sottolineano Valerio Lomanto, presidente della Circoscrizione 6, e Verangela Marino, capogruppo di Fratelli d’Italia - continuiamo a denunciare la gravissima situazione dettata dalla presenza delle due piscine diventate delle vere e proprie crack house, all’interno delle quali avviene ogni tipo di illecito, tra cui spaccio, degrado e prostituzione. Purtroppo quanto accaduto l’altra sera denota chiaramente l’urgenza circa l’abbattimento delle stesse, al fine di ripristinare decoro e legalità. Continuiamo a chiederci per quale motivo il recupero delle piscine non sia stato finanziato con i fondi del Pnrr, come chiesto più volte dalla Circoscrizione». Non solo. «Servono anche altri interventi. Ad esempio, via Boccherini avrebbe bisogno di un impianto di illuminazione più potente e della potatura degli alberi, che coprono proprio le luci. E occorre un presidio fisso dell’esercito».
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