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via luserna di rorà

Dalla mensa scolastica alla comunità. «Così il cibo avanzato non va sprecato»

Solidarietà tra la scuola “Battisti” e l’oratorio salesiano San Paolo

Dalla mensa scolastica alla comunità. «Così il cibo avanzato non va sprecato»

Dalla mensa scolastica alla comunità. «Così il cibo avanzato non va sprecato»

Pane e frutta per la comunità di minori stranieri ospitata dall’Oratorio Salesiano San Paolo: è questa l’iniziativa nata dai genitori e dalle insegnanti della scuola primaria Battisti, parte dell’Istituto comprensivo Maria Luisa Spaziani, che trasforma le eccedenze della mensa scolastica in un gesto concreto di solidarietà e attenzione verso chi ne ha più bisogno.
A partire da lunedì, il pane e la frutta non consumati dai 223 bambini durante i pasti non finiranno più nel cestino, ma verranno raccolti e ritirati dall’oratorio, situato a pochi passi dalla scuola, per essere destinati ai minori ospitati nella struttura. «Attraverso questo progetto, la scuola rinnova il proprio impegno nel promuovere una cittadinanza attiva e responsabile, coinvolgendo studenti, insegnanti e famiglie in un gesto concreto di solidarietà e rispetto per l’ambiente», spiega il dirigente scolastico Pietro Perrone, sottolineando come l’iniziativa sia nata “dal basso”, dall’osservazione diretta delle eccedenze in mensa e dal desiderio di trasformare uno spreco in un’opportunità educativa.

La collaborazione con la Città di Torino e la ditta Ladisa, incaricata della ristorazione scolastica, garantisce che ogni passaggio sia organizzato in maniera sicura, con un registro mensile per tracciare quantità e date del cibo ritirato. «Il progetto nasce con l’obiettivo di promuovere la cultura dell’alimentazione consapevole e di diffondere comportamenti sostenibili e salutari all’interno della comunità scolastica», aggiunge il preside, ricordando il ruolo attivo dei genitori e delle insegnanti, che da tempo lavorano per sensibilizzare alunni e famiglie sul tema della riduzione degli sprechi. Non si tratta, quindi, soltanto di recuperare cibo, ma anche di un’occasione per educare i bambini a una cultura del consumo responsabile, a un rispetto concreto per l’ambiente e a una maggiore empatia verso chi è più vulnerabile. L’iniziativa proseguirà per l’intero anno scolastico e, in caso di successo, potrebbe essere estesa o fungere da punto di partenza per altre collaborazioni e progetti futuri.

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